Ieri, lunedì 30 ottobre, a un anno esatto dalla scossa che distrusse il paese in provincia di Ascoli Piceno, nel corso di un convegno che si è svolto nel Parco Archeologico e Museo di Ripoli di Corropoli è stato presentato l’avvio del restauro delle due opere alla presenza di tutti gli attori coinvolti in questo importante progetto: dagli amministratori, ai referenti delle soprintendenze, al personale che ha effettuato il recupero e la messa in sicurezza delle opere, a soggetti pubblici e privati che hanno finanziato i lavori fino ai restauratori.
Il convegno è stato organizzato da Italico Onlus, con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, del Comune di Corropoli e del Comune di Arquata del Tronto. I lavori di restauro, che verranno effettuati nei locali al Piano Terra del Parco Archeologico e Museo di Ripoli, saranno aperti e visionabili dai cittadini e dalle istituzioni interessate, appena arriverà l’autorizzazione statale. I dipinti a olio su tela “Madonna con Sindone e Angeli” e “San Carlo Borromeo” (XVII sec.), provenienti dalla Chiesa di San Francesco, nel Comune di Arquata del Tronto saranno restaurati. Ieri, lunedì 30 ottobre, a un anno esatto dalla scossa che distrusse il paese in provincia di Ascoli Piceno, nel corso di un convegno che si è svolto nel Parco Archeologico e Museo di Ripoli di Corropoli è stato presentato l’avvio del restauro delle due opere alla presenza di tutti gli attori coinvolti in questo importante progetto: dagli amministratori, ai referenti delle soprintendenze, al personale che ha effettuato il recupero e la messa in sicurezza delle opere, a soggetti pubblici e privati che hanno finanziato i lavori fino ai restauratori.
Il convegno è stato organizzato da Italico Onlus, con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, del Comune di Corropoli e del Comune di Arquata del Tronto. I lavori di restauro, che verranno effettuati nei locali al Piano Terra del Parco Archeologico e Museo di Ripoli, saranno aperti e visionabili dai cittadini e dalle istituzioni interessate, appena arriverà l’autorizzazione statale.
Per la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo è intervenuta Maria Grilli. L’attenzione si è quindi spostata sulle enormi difficoltà incontrate dal personale che ha effettuato il recupero e la messa in sicurezza delle opere d’arte come i Vigili del Fuoco, rappresentati da Roberto Paoletti del Comando Provinciale di Ascoli Piceno, e i Carabinieri, a intervenire è stato il Luogotenente Marcello Sergi del TPC Ancona, Comando Nucleo Tutela Patrimonio Culturale per le regioni Marche e Abruzzo. Un lavoro di restauro reso possibile grazie alla preziosa sinergia tra pubblico e privato, un mecenatismo messo in campo attraverso una rete importante e prestigiosa composta dalla Regione Lombardia, Icom Italia – International Council of Museums, il Museo Bagatti Valsecchi di Milano, il Liceo Artistico “Osvaldo Licini” di Ascoli Piceno (rappresentato da Michele Picciolo), la ProLoco di Arquata del Tronto. A spiegare questa importante filiera è stato il direttore dei Musei Civici di Ascoli Piceno Stefano Papetti, che ha indirizzato la Regione Lombardia – a seguito del progetto “Cola dell’Amatrice. L’indimenticabile” curato da Vittorio Sgarbi e realizzata grazie ai prestiti concessi dai Musei Civici di Ascoli Piceno – a sostenere il restauro di due tele recuperate ad Arquata. L’attenzione è poi stata posta sui lavori di restauro con gli interventi di Graziella Roselli, dell’Università di Camerino, Responsabile del laboratorio di Diagnostica Chimica per i Beni Culturali e dei referenti di due realtà impegnate nel restauro: la start up Art&Co-spinoff dell’Università degli Studi di Camerino, rappresentata da Giuseppe Di Girolami, che ha parlato delle tecnologie utili alla diagnostica e l’Adip sns, rappresentata da Michele Aureli che si occuperà fattivamente del restauro. “Sono molto soddisfatto per la grande partecipazione di pubblico in questo convegno – dichiara il direttore artistico di Italico Onlus, Dino Di Berardino – è stata un’importante occasione per riflettere sulle professionalità richieste per la messa in sicurezza e la salvaguardia dei beni culturali italiani, in particolare di quelli danneggiati dal terremoto che ha colpito l’Italia centrale, nonché sull’opportunità di far nascere un un’innovativa collaborazione tra diversi soggetti e professionalità che, grazie ai restauri “aperti” ai visitatori, a seminari specialistici e lezioni teoriche e pratiche sulle tecniche artistiche e sul restauro rappresenterebbe un’opportunità straordinaria di sensibilizzazione e valorizzazione di uno dei patrimoni principali delle regioni Abruzzo e Marche”.