Una scelta, quella dell’acquisto del mezzo, che l’istituto di credito, con le sue dieci filiali nel teramano, ha voluto fare a seguito degli eventi atmosferici che hanno messo in ginocchio lo scorso inverno l’intero territorio aprutino.
“Questo acquisto”, ha dichiarato il presidente della Bcc, Alfredo Savini, presidente anche della Fedam e membro del consiglio nazionale di Federcasse, “ha rappresentato uno sforzo economico importante per la nostra Banca, che però abbiamo percepito come necessario e imprescindibile. Per lo spirito solidaristico e mutualistico del Credito Cooperativo abbiamo sentito la forte responsabilità verso i territori nei quali operiamo e ai quali apparteniamo. Un sacrificio fatto con la consapevolezza che i numeri che esprimiamo lo consentono: con un patrimonio complessivo di 67 milioni di euro e 33 milioni di patrimonio libero, la nostra solidità è indiscussa”.
“Con almeno tre turbine di identica potenza di questa acquistata dalla BCC, dislocate sulla fascia pedemontana”, spiega infatti il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, “a gennaio si sarebbe vista un’altra storia. E questo ci insegna due cose: la prima è che il Governo e il Parlamento devono attraversare in fretta il guado istituzionale nel quale hanno fatto finire le Province decidendo cosa devono diventare perché i tagli senza senso li pagano i cittadini e i territori. La seconda cosa che l’iniziativa di oggi testimonia è che gli istituti di credito possono interpretare un ruolo fondamentale a sostegno delle comunità di riferimento in un momento nel quale la credibilità del sistema bancario è spesso minato da tattiche finanziarie lontane dagli interessi dei risparmiatori”.
Di Sabatino, inoltre, ha assicurato che questa turbina sarà dei sindaci e di tutti i cittadini, al servizio delle aree interne dal Fino al Gran Sasso.