Una battaglia che continua, dunque, da parte dei dipendenti dell’azienda, supportata dal mondo sindacale, e che si sposta nelle sedi nazionali per cercare di trovare ancora uno spiraglio di luce e arrivare ad una soluzione diversa da quella che costringe i 55 addetti alla perdita del posto lavoro.
Una speranza che finora si è scontrata contro un vero e proprio muro di gomma da parte della proprietà, il fondo finanziario Cope Capital, con la cui dirigenza non è stato possibile avviare una trattativa né sindacale né attraverso la mediazione delle istituzioni provinciali e regionali.
Dopo i preceneti tentativi andati a vuoti, dunque, i lavoratori si giocano ora la carta del Ministero, sperando che dalla ribalta nazionale possano arrivare sviluppi positivi.