Ad oltre un mese dall’inizio dell’anno scolastico, il Comune di Teramo ha reso noto solo questa mattina i due indici di vulnerabilità sismica che ancora mancavano nell’elenco delle scuole teramane.
I valori registrati, dopo le verifiche compiute, sono per la scuola Michelessi 0,284 e per la scuola Noè Lucidi 0,617. Indici che sostanzialmente non differiscono dalle voci che erano circolate già in passato e che preoccupano visto il basso valore del primo edificio e il non così elevato valore del secondo il cui dato, già noto, è stato verificato nuovamente dopo i recenti lavori condotti nell’immobile.
Per quanto riguarda la Michelessi, invece, l’amministrazione fa sapere che il ritardo è stato causato dal ritiro per motivi personali del tecnico inizialmente incaricato, che ha dunque determinato lo slittamento dei tempi.
Nessuna scusa, dunque, per dare il via concreto ora alle attività di programmazione degli interventi sulle scuole finalizzati agli adeguamenti sismici, così come previsto dal Commissario straordinario Vasco Errani.
Il sindaco, inoltre, assicura che l’argomento delle scuole sarà messo all’ordine del giorno della visita a Teramo, annunciata per giovedì prossimo ma non ancora confermata, del neo commissario Paola De Micheli.
IL COMITATO DEI GENITORI. “Sindaco Maurizio Brucchi, ci siamo ritrovati più volte a scriverle lamentando ritardi e promesse non portate a termine. Successe lo scorso anno (2016) a novembre, un sabato, quando davanti a dei genitori a fine di un incontro nella sede del Parco della Scienza, disse che non avrebbe riaperto delle scuole non Sicure, salvo poi riaprirle il lunedì successivo e lasciando che ad informarci fossero le testate giornalistiche e i blog che seguivano la cosa. Le scrivemmo quando promise le verifiche e settimana dopo settimana, inesattezza dopo inesattezza, non arrivavano. Le scrivemmo quando l’idea di una scuola jolly, di un polo jolly, veniva accreditata e poi smentita saltellando allegramente di sito in sito, di possibilità in possibilità, di fondi stanziati (falso) in fondi mai arrivati (vero). Le scrivemmo per chiederle delucidazioni sui fondi per il polo scolastico della San Giuseppe, o su quello che poteva sorgere alla D’Alessandro. Chiedendole certezze al di là delle parole e degli intenti mai contestualizzate dai documenti e dai progetti effettivi. Le scrivemmo per comprendere i ritardi delle prime verifiche, poi i ritardi dei seconde verifiche in LC3 (ad oggi ancora non pervenute.) Ora le scriviamo per dire che questo comportamento è vergognoso”
“Vergognoso è il fatto – prosegue il Comitato – che attorno a Teramo, in altri Comuni, sorgano scuole antisismiche, poli, arrivino fondi, ci sia continuità e da noi no: Tossicia (1.380 residenti), scuola adeguata sismicamente grazie anche a fondi privati; Crognaleto (1.297 abitanti), scuola realizzata grazie all’IKEA e un’altra in arrivo con fondi Regione Emilia Romagna; Isola del Gran Sasso (4.759 residenti), due scuole in arrivo, una con fondi della Croce Rossa Italiana, ecc. ecc. Vergognosa la riapertura delle 6 scuole sotto lo 0,2 senza lavori interni come reti antisfondeamento o miglioramento delle norme di sicurezza base. Vergognosa la promessa ribadita dell’arrivo dei MUSP. Vergognoso che i 60 giorni da lei urlati a gran voce più volte, siano arrivati, siano finiti, ma non ci sia nemmeno l’inizio dei lavori per le piazzole dove sarebbero dovuti sorgere i MUSP. Per ricordare: 10.984.987,18 euro dal dpcm di attuazione dell’articolo 1, comma 85, della legge 232/2016 (legge di bilancio 2017), relativo alla realizzazione di nuove scuole finanziate con investimenti immobiliari Inail. A chi andranno? per quante scuole? Le Regioni individueranno le aree sentiti gli Enti locali e sceglieranno le procedure di affidamento delle progettazioni, anche tramite concorso per garantire una migliore qualità. Il Comune di Teramo sta battendo cassa in Regione o dorme beatamente? Ma la cosa in assoluto più vergognosa è che queste bugie riguardano i nostri figli, la cosa più vergognosa è che lei non ha mai avuto il coraggio di anticipare le nostre domande con un discorso che iniziasse con un onorevole “mi dispiace abbiamo sbagliato”. Lo ha detto, vero, ma dopo, quando era tardi ed era impossibile non dirlo”.