Oltre al danno causato dall’erosione, ora anche la beffa.
Sembra non avere pace Domenico Pedicone, il titolare del Camping Stella Maris di Cologna Spiaggia che si è visto notificare dal Comune di Roseto un pagamento aggiuntivo della Tari, la tassa sui rifiuti, di oltre mille euro, in relazione alla concessione demaniale che da quasi 900 metri quadrati degli anni scorsi era diventata sulla carta di oltre 1400 metri ampliando in lunghezza l’arenile destinato al posizionamento di sdraio e ombrelloni.
“Avevo ottenuto un fronte di 50 metri di arenile, mentre in precedenza ne avevo 30”, ha ricordato l’operatore turistico colognese, “quindi è giusto che io paghi di più. Ma il problema è che quei 1400metri quadrati di spiaggia non li ho proprio. Non solo non ho i 1400 metri, ma non ho neppure i 900 di prima. Se ci sono attualmente 400 metri in tutto è già tanto. Quindi non capisco perché debba pagare per una cosa che non ho”.
L’arenile di fatto negli ultimi tre anni è andato via via diminuendo. E già questa estate era ridotto ai minimi termini. La situazione è peggiorata anche durante la notte a seguito della mareggiata che ha interessato il medio Adriatico.
Le correnti da Grecale hanno continuato a scavare ed erodendo ampie porzioni di sabbia. Pedicone si è affidato al legale della cooperativa degli operatori turistici per avviare la pratica in Regione, Genio Civile per le Opere Marittime, per denunciare il danno che sta subendo e per richiedere la rimozione dello scoglio perpendicolare, principale causa del fenomeno erosivo.
“Sì, adesso la questione è nelle mani di un avvocato”, ha concluso Domenico Pedicone, “io non so cosa accadrà questo inverno. Con questa piccola mareggiata abbiamo già avuto grandi problemi. A questo punto credo che con l’arrivo dell’inverno e con le mareggiate, quelle vere, sarà a rischio anche il muretto del marciapiede del lungomare”.
Ma a rischio ci sono anche altre concessioni e persino le strutture ricettive, come l’Agricamping Albachiara, all’altezza dell’incrocio tra via Bozzino e il lungomare colognese. Anche in questo tratto, l’arenile è ridotto ai minimi termini. E c’è il timore che con le burrasche invernali le onde possano raggiungere le aree di sosta attrezzata e le casette in legno.