Questa l’opinione di Gloriano Lanciotti, presidente dell’ente camerale provinciale, che risponde alle innumerevoli critiche che gli erano piombate addosso dopo la fusione con la Camera aquilana che porterebbe proprio nel capoluogo di regione la sede del nuovo ente.
Nello spiegare come con il decreto sul riordino delle Ccia abbia portato all’accorpamento e alla riduzione a soli due enti in Abruzzo, Lanciotti ha ricordato come in una prima fase era previsto l‘accorpamento tra Teramo e L’Aquila con la scelta di una sola sede regionale e la contestuale chiusura e alienazione dei beni dell’altra.
Ma proprio anticipando il decreto e dopo una serie di incontri avuti con i colleghi aquilani e i rappresentanti di tutte le associazioni di categoria è stato possibile anticipare la fusione con la nascita della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia che avrà comunque la sede legale a L’Aquila ma manterrà a Teramo la sua sede secondaria con tutte le sue funzioni, i servizi, le risorse e il personale a disposizione delle imprese teramane, ben più numerose di quelle aquilane.