Giulianova. Stop alla demolizione degli immobili storici. Italia Nostra Giulianova lancia l’allarme e si appella al sindaco Francesco Mastromauro contro l’abbattimento di Villa Concetta, la splendida villa in via Orsini.
“Dopo la denuncia del previsto abbattimento dell’ormai famosa palazzina di via Gramsci – scrivono il presidente di Italia Nostra Giulianova, Archimede Melchiorre e lo storico dell’arte Sirio Maria Pomante, esperto di beni culturali – si sta per perpetuare un altro intervento che andrà a cancellare una delle ultime testimonianze di architettura storica al Lido di Giulianova. Ci riferiamo alla splendida villa Concetta sita nel centralissimo viale Orsini, che spicca ancora nel tessuto urbano per eleganza e sobrietà di forme. La villa è destinata a essere abbattuta e al suo posto nascerà l’ennesimo condominio. Lo stesso destino toccò alla maggior parte dei villini che sorgevano sul lungomare. A differenza di San Benedetto del Tronto, dove splendidi edifici d’epoca oggi ne caratterizzano ancora la passeggiata sul mare, a Giulianova abbiamo preferito cancellare queste testimonianze. Possibile che dopo decenni la cultura della tutela nella nostra città sia ancora a quei livelli? Italia Nostra Giulianova fa dunque appello alla politica affinché fermi questo scempio del patrimonio culturale cittadino e metta in atto velocemente tutte le azioni per un’inversione di marcia. Tra queste potrebbe profilarsi la costituzione di un gruppo di specialisti che individuino, grazie anche alle segnalazioni della cittadinanza, un elenco dei beni da proteggere per assicurare a essi, attraverso gli strumenti urbanistici, la protezione e la trasmissione alle future generazioni”.
Un altro grido d’allarme per una città che, a detta di Italia Nostra, sembra aver perso memoria del suo pur glorioso passato. Oltre al villino oggetto della segnalazione, infatti, negli anni passati a Giulianova sono state demolite diversi edifici di valenza storica e artistica, mentre altri, seppur ancora esistenti, sono lasciati in abbandono o fatti oggetto di discutibili interventi.
“Basti pensare al Kursaal – si legge in una nota -, deturpato da un orribile ascensore in calcestruzzo armato, tra l’altro mai messo in funzione o edifici liberty o di epoca addirittura anteriore modificati senza alcun criterio conservati o abbandonati ad un degrado irreversibile. Edifici pubblici come l’ex Ospedale adiacente il santuario della Madonna dello Splendore o l’ex Colonia Marina Rosa Maltoni o privati, come l’antica fabbrica di ceramiche di via Parini o ville agricole nelle campagne giuliesi, sono lasciati all’incuria del tempo e addirittura alcuni non sono neppure tutelati dal vincolo di bene culturale, in quanto non segnalati alla competente Soprintendenza dal Comune che, comunque, potrebbe ovviare in ogni momento a questa carenza, inserendo anche normative di tutela nel nuovo PRG”.