L'”Esperimento Sox” del Laboratorio di Fisica Nucleare è solo l’ultimo episodio in ordine di tempo. Perché l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso si batte essenzialmente per un aspetto: la tutela dell’acqua che arriva nelle case abruzzesi.
Per questo motivo le associazioni ambientaliste hanno indetto una manifestazione a tutela dell’acqua per il prossimo 11 novembre a Teramo. Manifestazione che, si auspicano gli organizzatori, non veda la partecipazione solo dei comuni cittadini, ma anche delle Istituzioni, coloro che più di ogni altro dovrebbe vigilare su quanto accade al di sotto del Gran Sasso.
“E’ assurdo che si venga a conoscenza del trasporto di materiale radioattivo verso i Laboratori tramite notizie giornalistiche – hanno detto oggi i vari membri del Comitato – Esiste una situazione di interferenza tra l’acquifero, le gallerie autostradali ed il Laboratorio, come ammesso da Regione, Strada dei Parchi, Ruzzo Reti e INFN. E’ abbastanza per noi per continuare a chiedere a gran voce la tutela dell’acqua, che sia trasparente in tutti gli aspetti, anche nella gestione. E’ impensabile che la Regione dichiari di non essere stata messa a conoscenza di attività dei Laboratori che riguardano materiale radioattivo”.
E ancora: “Dall’8 maggio, quando fu interrotta la distruzione di acqua a metà provincia di Teramo, l’unico passo avanti compiuto in termini di sicurezza è stata la redazione di un Protocollo che è risultato subito non efficace (per l’esperimento Sox). Ad oggi sono stati impermeabilizzati solo 1,2 km di galleria dei circa 20 km esistenti e non è stato possibile verificare la totale adeguatezza dei lavori eseguiti”.
Prima di novembre però, mercoledì prossimo è fissato un incontro organizzato dalla Regione ad Isola del Gran Sasso. L’Osservatorio chiede ai sindaci del territorio, già dalla prossima settimana, di farsi carico di queste problematiche nei consigli comunali, esattamente come fu fatto all’epoca della battaglia contro il terzo traforo del Gran Sasso.