Una puzza, tanto per essere molto chiari, persistente e continua che sa alimentando una serie di proteste. Nello specifico, è in corso la concimazione di alcuni terreni attraverso lo ammendante prodotto da una nota azienda di Valle Cupa a Colonnella, già finita nell’occhio del ciclone per gli odori che arrivano dallo stabilimento.
La vicenda è stata nuovamente sottolineata dal gruppo consiliare di minoranza “Colonnella Cambia”, che a parte gli ultimi episodi lo scorso 18 settembre ha presentato un’interrogazione consiliare per conoscere le intenzioni dell’amministrazione comunale per risolvere il problema. Azienda, che va la pena di ricordare, al momento ha tutte le autorizzazioni per poter svolgere il proprio lavoro.
Un’interrogazione utile per capire come stanno le cose e capire per quale motivo le emissioni maleodoranti siano particolarmente intense in alcune ore della giornata. Nella stessa interrogazione è stato chiesto anche al Comune di far svolgere delle analisi da parte di laboratori indipendenti sulla composizione del letame poi distribuito sui terreni da concimare.
Va detto che il sindaco, Leandro Pollastrelli, in due diverse conferenze dei servizi, ha espresso parere contrario alla proroga dell’attività della ditta in questione, mentre
“tutta l’attività di controllo da parte degli organi competenti è stata attivata con Arta, Asl, Provincia e Regione, le quali da noi sollecitate, stanno costantemente controllando l’attività della ditta, unici Enti preposti e legalmente riconosciuti”.
La risposta che non soddisfa. “Si tratta fondamentalmente di uno scarica barile”, si legge in una nota del gruppo consiliare, “si rimanda tutto alle decisioni della Regione Abruzzo, e poi forse, agiranno di conseguenza. Non è certo una posizione di grande coraggio, dato l’oggettività del problema. L’amministrazione potrebbe ordinare la sospensione delle attività dell’azienda per la tutela della salute dei cittadini, cosa assolutamente fattibile e nella possibilità dei poteri del sindaco che è tenuto a salvaguardare il benessere dei residenti. Viene evocato il rischio di un ricorso dell’azienda con richiesta danni nei confronti del Comune, con questo modo di amministrare nessun problema andrà mai a soluzione, troppo comodo fare Ponzio Pilato, scaricare sempre le responsabilità su altri enti, ma questo in fondo è un film già visto”.