Nel ragionamento, oramai avviato da tempo sulla possibile introduzione della tassa di soggiorno prende una posizione ufficiale Albatour, l’associazione dei 54 albergatori di Alba Adriatica.
Una posizione non certo preconcetta quella degli operatori turistici, ma calibrata su un percorso che prima deve tendere al raggiungimento di precisi obiettivi. Il presidente, Giancarla Stipa, fa sapere che la tassa deve essere istituita solo dopo che, ad Alba adriatica, alcune questioni ancora aperte vengano definite e sistemate e, seconda condizione, solo se la tassa stessa avrà una destinazione di scopo senza che finisca nel calderone del bilancio comunale per tappare altri buchi.
“Alba Adriatica deve riconquistare i vessilli che la fanno importante nel settore turistico – afferma Stipa. Significa che, prima di tutto, occorre procedere alla definitiva sistemazione della questione ambientale del torrente Vibrata, della sua foce, del ripascimento, della battigia, della sicurezza e dell’ordine pubblico. Solo dopo aver affinato il tutto, si potrà pensare di istituire la tassa di soggiorno e che sia una tassa di scopo. Per cui, a nostro avviso, per il prossimo anno è prematuro istituire l’imposta di soggiorno ai nostri turisti. La città prima deve offrire servizi e adeguata accoglienza, poi può fare altro. Ma, aggiungo, che occorre anche procedere al censimento degli affitti. Non devono essere solo le strutture ricettive e alberghiere a caricare sul cliente il costo della imposta di soggiorno, ma anche chi affitta appartamenti e camere, i B&B, le prime case affittate a terzi, o le seconde affittate magari in nero a terzi”.
Il tema è di stringente attualità, in considerazione che arrivano segnali chiari in vista della prossima campagna elettorale.
“Il Comune di Alba Adriatica”, aggiunge il presidente di Albatour, ” proceda, quindi, al censimento per questione di giustizia ed equità. Quanto alla destinazione della tassa di soggiorno come tassa di scopo, i denari devono essere tracciabili e fatti confluire in un fondo ben individuato da utilizzare solo ed esclusivamente per finalità turistiche, di vivibilità e miglioramento dei servizi resi al vacanziere. Non come accade con la sosta a pagamento dove i soldi non sappiamo in quale capitolo di bilancio vanno a finire e come vengono, poi, investiti. Solo allora, Albatour si dirà d’accordo con la tassa di soggiorno. Ad oggi, non sono maturi i tempi ad Alba Adriatica”.