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Giulianova, chiesto l’ampliamento del divieto di caccia sul Tordino

Vietare la caccia lungo un tratto di altri 2 chilometri sul fiume Tordino, in direzione ovest. La richiesta è arrivata dall’Associazione Amici del Parco Annunziata che da oltre tre anni si batte per l’istituzione ufficiale dell’oasi protetta della foce del Tordino.

 

Una richiesta fatta all’amministrazione comunale di Giulianova che dovrà ora interessare la Regione e soprattutto la Provincia per rivedere le aree riservate alle doppiette. Da quando si è riaperta la caccia, nella prima domenica di ottobre, è diminuito il numero delle anatre della specie germano reale. Sino ad un anno e mezzo fa erano stati contati circa 110 esemplari.

 

A fine settembre se ne contavano circa 90 (alcune anatre erano finite nelle fauci dei predatori, volpi soprattutto e altre portate via da ladri). Ma da quando si è riaperta la caccia, il numero dei germani reali è sceso a 70. E c’è il rischio che possa diminuire ancora. Nell’ultimo tratto del fiume Tordino, dal ponte della statale 16 sino alla foce, è assolutamente vietato cacciare. Ma ad ovest del ponte, la caccia è consentita. Purtroppo gli esemplari che superano la zona di sicurezza vengono bersagliati dai cacciatori. Motivo per cui l’associazione Amici del Parco Annunziata ha chiesto agli amministratori giuliesi di fare in modo che la zona di divieto di caccia venga estesa per evitare che l’oasi che si è popolata in questi ultimi anni venga all’improvviso depauperata.

 

Non sarà facile far passare questa richiesta, anche perché i cacciatori già in passato si sono lamentati del fatto che gli spazi dove è possibile appostarsi e cacciare sono diminuiti. Va detto comunque che grazie all’opera dei volontari, di semplici cittadini, dell’associazione un tratto di quasi un chilometro del fiume Tordino, che interessa ovviamente la foce, è diventata una vera e propria oasi. Si contano ormai decine di aironi cenerini, garzette, folaghe, nutrie, martin pescatori.

 

Lo scorso anno persino una cicogna e in passato anche qualche fenicottero. La battaglia per ottenere il riconoscimento di zona ad interesse naturalistico con l’istituzione di una vera e propria oasi va avanti. Manca solo la volontà da parte degli Enti che hanno il compito di ufficializzare la nascita di questo piccolo angolo di Paradiso.