Teramo, Teatro Romano: conclusa la prima parte dei lavori

brucchi_teatroTeramo. Il Teatro Romano torna finalmente nelle mani del Comune. Il passaggio di consegne dalla Sovrintendenza per i Beni Culturali è avvenuto questa mattina tra gli antichi reperti archeologici che presto potranno tornare fruibili dalla cittadinanza. Conclusa la prima fase dei lavori, ora si passa al secondo step.

“Entro la fine di novembre” ha spiegato il sindaco Maurizio Brucchi “si concluderà lo studio dei reperti, che successivamente saranno ricollocati a seconda della loro destinazione archeologica”.

Nel giro di 10 giorni, inoltre, sarà pronto il bando per l’assegnazione dell’incarico di progettazione definitiva ed esecutiva, che passa attraverso l’abbattimento dei palazzi Adamoli e Salvoni.

“Andiamo avanti così” aggiunge il primo cittadino, il quale annuncia anche che entro la fine di settembre prenderà il via una serie di rendering per mettere in evidenza la storia ed i progetti futuri. Solo una riconsegna temporanea, dunque: da qui a qualche tempo tornerà il cantiere e si aprirà la seconda fase dei lavori.

“E’ un inizio concreto” commenta l’assessore regionale Mauro Di Dalmazio. “Oggi questo progetto ha gambe solide su cui poggiare”. Soddisfatto anche il direttore regionale della Sovrintendenza, Fabrizio Magani, convinto che “la città di Teramo potrà acquisire nuovo valore grazie alla messa a punto di questo progetto”.

Nello specifico, l’intervento ha avuto una durata di circa un anno, durante il quale sono state messe in sicurezza tutte le parti del monumento, che è stato dotato di illuminazione notturna e di due accessi. Il sito, inoltre, è stato completamente ripulito ed è stata riportata alla luce una stradina medievale che serviva il quartiere sorto attorno.

 

LA NOTA DELL’ASSOCIAZIONE TERAMO NOSTRA

Dopo aver inviato una lettera per comunicare al sottosegretario Roberto Cecchi l’iniziativa di questa mattina, ci teniamo ad informare la stampa che l’uso dei finanziamenti per la ripulitura (1.600.000,00 euro) sono stati trovati e utilizzati, non altrettanto per la liberazione dell’intera cavea con l’abbattimento delle due case incongrue ivi insistenti.

Finalmente il sindaco ha dato ragione alla nostra associazione per quanto riguarda i reperti archeologici (pietre) che non saranno estromessi dall’area, ma ha rinviato sine die, senza certezze, il rispetto del crono programma concordato il 28 giugno alla presenza del prof. Cecchi e dell’onorevole Pannella.

Le uniche certezze stabilite in quella sede (Ministero), l’acquisizione di casa Salvoni per l’abbattimento insieme a casa Adamoli e il finanziamento sicuro di 4,5 milioni di euro da stanziarsi proporzionalmente da Regione, Fondazione Tercas e MInistero per la realizzazione dello storico progetto, sono venute meno con le dichiarazioni del sindaco è dell’assessore Mauro Di Dalmazio che hanno glissato sull’argomento e con le dichiarazioni dei relatori delle fondazioni bancarie presenti nella sala S. Carlo del Museo Archeologico che non hanno più assicurato la loro parte di finanziamento di 1,5 milioni di euro.

Teramo Nostra, che da 15 anni si batte per la valorizzazione del teatro romano di interamnia, indignata da questa fumosa operazione, si è immediatamente mobilitata con l’appello al Ministero insieme al quale vigila sulla realizzazione del crono programma e sull’intera operazione culturale e amministrativa.

 

Marina Serra

 


 

 

Impostazioni privacy