Teramo. Il prossimo 6 ottobre le Province italiane sciopereranno contro gli ulteriori paventati tagli contenuti nel Documento di Economia e Finanza che il Governo si appresta ad approvare.
E’ noto come la paventata soppressione delle Province, poi bocciata dal referendum costituzionale, abbia portato il Governo e il Parlamento ad una serie di provvedimenti che hanno, di fatto, spogliato gli Enti di numerose competenze e reso difficile la gestione dei compiti rimasti, tra cui la gestione delle strade provinciali, delle scuole superiori, della pianificazione territoriale di area vasta.
“Gli eventi sismici e atmosferici dei mesi scorsi hanno evidenziato l’importanza dell’Ente Provincia nella gestione del territorio, sottolineando, nel contempo, la drammatica inadeguatezza della stessa a causa della carenza di uomini, mezzi e fondi, inadeguatezza solo in parte colmata dell’egregio lavoro dei dipendenti e amministratori che, però, nulla può a fronte della continua sottrazione di risorse da parte dello Stato, risorse che, vale la pena di ricordare, derivano dalla fiscalità locale e dovrebbero essere destinate, in primis, alla manutenzione e alla gestione delle strade provinciali e degli istituti scolastici di istruzione superiore”.
E’ il parere degli Ordini degli Architetti PPC e degli Ingegneri della provincia di Teramo che si uniscono alla protesta dei dipendenti provinciali che” vedono, ancora una volta, messo in discussione il loro lavoro e la garanzia di servizi essenziali per la collettività e chiedono a tutti gli organi competenti, e in particolare ai parlamentari teramani e abruzzesi, di farsi carico di rinnovate azioni a tutela di un Ente fondamentale per la gestione del territorio teramano sia nella quotidianità che nell’emergenza”.