E’ disposto a finire sotto il “fuoco incrociato” dei “nemici” politici in nome della trasparenza e dell’onestà. L’assessore provinciale all’Ambiente, Francesco Marconi, non ci sta alle strumentalizzazioni e, prima che sia troppo tardi, vuole che la gente sappia come stanno le cose. Un modo per mettere le mani avanti? Forse, ma saranno altri a giudicarlo.
Al centro della discussione, la questione relativa alla realizzazione dell’impianto a biomasse di Colonnella. A questo proposito Marconi ci tiene a chiarire alcuni rumors, voci di corridoio. “Un atto dovuto” spiega “fosse solo per il ruolo istituzionale che rivesto”.
Anzitutto, una precisazione tecnica. “E’ noto a tutti l’impegno che la Provincia e il settore Ambiente stanno mettendo nel Patto dei Sindaci, che prevede una forte riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera, attraverso l’uso delle fonti rinnovabili. Sto predicando, dunque, interventi di questo genere ed è chiaro che deve esserci un filo logico poi con quello che faccio”.
Premessa fondamentale per entrare nel cuore della questione. “Dell’impianto di Colonnella si è parlato in maniera del tutto sconsiderata. La realtà è che si tratta di un impianto tecnologico e sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che sociale. Bisogna cercare di sviluppare nuove economie, smettiamola di infondere nella gente paure infondate”. Da qui, Marconi arriva a toccare un’altra questione, quella accennata dai rumors e che lo vedono coinvolto personalmente. “Dicono che faccio parte della società a cui è stata rilasciata l’autorizzazione. Prima che si cominci a buttare fango e a strumentalizzare politicamente il tutto, mi preme fare chiarezza su questo punto. L’autorizzazione regionale” spiega Marconi come fosse un fiume in piena “è stata rilasciata alla Sagitta Immobiliare srl, la quale ha una partecipazione in un’altra società, la Sagitta Bio, nella quale detengo l’1.5 per cento delle quote”. In base all’accordo, questa avrebbe dovuto acquisire parte delle quote dell’impianto, a patto che la Sagitta Immobiliare avesse ottenuto entro il mese di aprile tutte le autorizzazione e la Sagitta Bio, dal canto suo, avesse ottenuto entro la stessa data tutti i finanziamenti. “Due condizioni” spiega l’assessore provinciale “che però non si sono verificate. L’autorizzazione, infatti, è stata rilasciata a luglio e la Sagitta Bio è uscita di scena, anche perché la prima ha aumentato nel frattempo il proprio capitale sociale ed è, quindi, in grado di proseguire autonomamente”. Resta il fatto che “l’iter autorizzatorio degli impianti non investe deliberazioni di Giunta o Consiglio e non esiste, da un punto di vista giuridico, alcun tipo di incompatibilità o conflitto anche perché nella Sagitta Bio sono solo un socio senza alcuna carica sociale e il progetto non usufruisce di finanziamenti pubblici. Senza contare il fatto che l’autorizzazione viene rilasciata dalla Regione e che la Provincia, in conferenza di servizi, si esprime solo relativamente alla compatibilità con il Piano Territoriale e per l’innesto delle acque reflue. Basti pensare che la Provincia era stata l’unica a sollevare una serie di prescrizioni alle quali la Sagitta ha dovuto adeguarsi”.
Insomma, il concetto è chiaro: “non vi è stata alcuna ingerenza politica nel rilascio delle autorizzazioni. Se avessi voluto forzare i tempi, avrei fatto di tutto per rientrare nel vincolo del 30 aprile, ma così non è stato”. E aggiunge: “Se il problema è il mio 1.5 per cento nella Sagitta Bio, che comunque non ha più nulla a che fare con il progetto, per carità, sono pronto a fare un passo indietro. Ma che non si faccia confusione. E non dimentichiamo che sull’elenco dei soci c’è il mio nome e cognome. Altri, e parlo di quei politici riesumati, che cercano in tutti i modi di recuperare la verginità perduta, si nascondono dietro parentele varie”.
Se proprio vogliamo dirla tutta, Marconi conclude con un’ultima ammissione: “Faccio parte anche di un’altra società, la Heliopolis, che si occupa di fotovoltaico”. Conflitto di interesse anche qui? “No” replica convinto l’assessore. “La Provincia non rilascia alcuna autorizzazione per impianti sotto i 200 kw e non gode di alcun finanziamento pubblico”. Giusto così, per sgomberare il campo.
Nel frattempo si fa forte anche la posizione dell’amministrazione comunale di Colonnella che, come spiegato dal sindaco Leandro Pollastrelli, nella lettera inviata alla cittadinanza, annuncia il ricorso che sarà presentato al Tar.
Lettera_Pollastrelli_alla_Cittadinanza.pdf
IL COMMENTO DI STEFANO FLAJANI E MASSIMO CENSORI, SEGRETARI COMUNALI DE LA DESTRA VAL VIBRATA E ALBA ADRIATICA.
Negli ultimi giorni si ode un gran parlare (e sparlare) della (delle) centrali a biomasse da costruire in territorio di Colonnella. Non si può “cavalcare” un dubbio dei cittadini per farlo diventare “terrore popolare” al solo scopo di farsi pubblicità. Non si può “abiurare” un progetto di fonte alternativa per soli scopi economici. Non si può giocare sulla pelle dei cittadini per mere campagne elettorali. In queste occasioni è necessaria la maggior chiarezza possibile. È necessaria la maggior informazione possibile. È necessario che il territorio tragga il maggior beneficio possibile da queste opere. La Destra Val Vibrata e di Alba Adriatica si sono attivate affinché si chiariscano tutte le vicende in merito alle centrali a biomasse, burocratiche e tecniche, allo scopo di creare tutela ed opportunità per Colonnella e l’intera Val Vibrata e non rinunciarvi per meri scopi politici/economici. Noi de La Destra chiediamo un pubblico incontro con i progettisti, unitamente agli oppositori, senza fischiatori di professione od opportunisti, per valutare, realisticamente, i pro e contro di qualsiasi natura.
La Sagitta Immobiliare risponde alla critiche e convoca un incontro tecnico per la presentazione del progetto. “Non è ammissibile che un progetto autorizzato in Conferenza dei Servizi a seguito di giudizio favorevole di tutte le Istituzioni ed Enti intervenuti possa essere strumentalizzato al solo fine di alimentare un dibattito politico locale. Nell’ambito di tali processi autorizzativi, la politica non interferisce con le valutazioni dei tecnici che operano esclusivamente sulla base delle norme vigenti”. E’ quanto afferma Pierpaolo Papilj, consigliere di Amministrazione della Sagitta Immobiliare, il quale precisa in una nota che “la campagna diffamatoria contro il progetto è stata basata solo sulla mistificazione della realtà, in quanto gli impianti autorizzati non sono e non potranno mai essere degli inceneritori. Come facilmente riscontrabile dagli atti, l’Autorizzazione Unica non consente l’impiego di rifiuti: il temuto utilizzo di questi ultimi, oltre a richiedere un ulteriore e diverso processo autorizzativo per la sua approvazione, risulta essere totalmente incompatibile con le caratteristiche tecniche degli impianti. Abbiamo quindi il forte dubbio che le informazioni comunicate ai cittadini non siano il risultato di un’attenta analisi tecnica dell’iniziativa promossa dalla Sagitta Immobiliare. Non possiamo più tollerare che la società e le persone che la costituiscono siano pubblicamente accusate di essere vicine ad organizzazioni mafiose. Siamo imprenditori e professionisti della Vibrata che vogliono coniugare l’attività d’impresa con uno sviluppo sostenibile del territorio, nel rispetto dello stesso e dei suoi cittadini. In linea con le direttive e gli orientamenti comunitari e nazionali, abbiamo sviluppato un progetto che porterà sul territorio innovazione, know how, indotto economico ed occupazionale. In un momento di grave crisi come questo è singolare che nessuno si sia preoccupato di portare all’attenzione dei cittadini questi elementi. Assistiamo quotidianamente a scene di lavoratori che lottano contro la chiusura degli stabilimenti produttivi, è sorprendente che a Colonnella vengano organizzate, sulla base di informazioni ‘distorte’, catene umane contro l’apertura di nuove attività. Ci rendiamo perfettamente conto dei sospetti che oggi nutrono i cittadini e, per tale motivo, in linea con i principi di trasparenza e di valenza sociale dell’iniziativa, siamo pienamente disponibili ad aprire la base societaria a loro favore, al fine di consentire la gestione diretta di almeno un impianto e favorire così il controllo interno dell’attività per riscontrarne anche in futuro la perfetta regolarità”. Per fare luce su tutti gli aspetti del progetto, la Sagitta Immobiliare ha organizzato una tavola rotonda per il prossimo lunedì, alla quale verranno invitati i membri del Consiglio Comunale, gli esponenti delle associazioni ambientaliste ed i rappresentanti delle Istituzioni e dei Comitati locali. All’incontro, oltre alla presenza di professionisti qualificati in grado di approfondire nel dettaglio tutte le caratteristiche tecniche degli impianti, parteciperanno i rappresentanti del Consorzio Forestale dell’Appennino Centrale e Livio De Santoli, ordinario di Fisica e Tecnica Ambientale presso l’Università “La Sapienza” di Roma, delegato della Sapienza per l’Energia e l’Ambiente, delegato per l’Energia del Comune di Roma e per ROMA SOSTENIBILE e membro del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Marina Serra