I giudici del Tar hanno respinto la richiesta cautelare, firmata da nove ricorrenti, contro la delibera di variante al Piano Regolatore di Tortoreto, approvata dal consiglio comunale nel novembre del 2015, che di fatto ha spianato la strada alla realizzazione del nuovo impianto da parte del Ruzzo, gestore del ciclo integrato delle acque. I ricorrenti, nel caso di specie, hanno impugnato l’efficacia della variante urbanistica (chiedendone l’annullamento attraverso una sospensiva) dopo che L’Ente ha deciso di concerto con la Ruzzo Reti di collocare il nuovo impianto consortile lungo la bonifica del Salinello.
Ricorso presentato dopo l’avvio dei lavori del nuovo impianto.
“Nel caso di impossibilità di rispettare integralmente le norme riguardanti la scelta del sito”; scrivono i giudici del Tar nel dispositivo, ” la realizzazione o l’ampliamento degli impianti deve essere e effettuata con tutti gli accorgimenti tecnici necessari a garantire il rispetto delle norme di carattere igienico-sanitario riportate nella presente normativa e delle finalità che le norme stesse si prefiggono.
Rilevato che i ricorrenti non prospettano né forniscono elementi di prova idonei a dimostrare che il progetto dell’impianto della Ruzzo Reti sia privo degli accorgimenti tecnici necessari a garantire il rispetto delle norme di carattere igienico-sanitario”.
Valutazioni queste che secondo il tribunale amministrativo non consentono di ravvisare elementi utili per l’accoglimento dell’istanza cautelare che dunque è stata rigettata.
Resta ora da vedere, visto che i lavori vanno avanti secondo un preciso programma, se il contenzioso sarà discusso anche nel merito. Soprattutto in ordine alle questioni di natura urbanistica.