Un fenomeno in continua evoluzione, preso di mira la notte scorsa dai militanti di Forza Nuova, i quali hanno affisso dei manifesti vicino ai negozi in questione in alcune località della provincia teramana, come lo stesso capoluogo, Nereto, Sant’Omero, Sant’Egidio, Giulianova, Alba Adriatica, Roseto, Pineto e Silvi Marina.
L’obiettivo, si legge in una nota, è quello di “richiamare l’attenzione sulla commercializzazione di beni che, molto spesso, sono il risultato di uno spregevole sfruttamento (anche minorile) ed eludono la fiscalità italiana e le più basilari norme igienico-sanitarie con pesanti conseguenze sulla concorrenza e sul benessere fisico. Molte sono infatti le aziende italiane che, non potendo gareggiare in competitività con laboratori e negozi cinesi, sono costrette a chiudere e licenziare e non pochi sono i cittadini, ignari o consapevoli, che spinti da prezzi stracciati vanno invece incontro a problemi di salute”.
Forza Nuova condanna, dunque, “senza attenuanti sia la politica liberista, rea di non promuovere né a livello nazionale né a livello locale efficaci strategie di protezione, sia i cittadini attratti dagli irrisori prezzi dei prodotti orientali. Entrambi alimentano un mercato che rischia concretamente di allargarsi a macchia d’olio e che potrebbe generare, nel giro di qualche anno, veri e propri quartieri-ghetto, con effetti non indifferenti per l’identità, la vocazione e la tradizione di un’ampia fetta di territorio, già martoriato da una crisi congiunturale devastante ed epocale”.
A noi di SEL sono sembrati mistificatori e di cattivo gusto poiché non affrontano il problema nello specifico. Addirittura riducono la questione del liberismo sfrenato voluto dai paesi occidentali, che pensavano di poterlo controllare a proprio vantaggio, incolpando un popolo ben preciso, alimentando chiaramente un odio razziale per il “bersaglio” prescelto. Tecnica questa usata solo per accaparrare consensi, visibilità e cavalcare, come al solito, un problema complesso senza soluzioni concrete come la valorizzazione del vero Made in Italy e della qualità dei suoi marchi.