Anche in questi gravosi giorni di estate, in cui massimo è l’impegno degli uomini dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova, sotto la guida del Tenente di Vascello Sandro Pezzuto, si è svolta un’importante operazione, questa volta con la collaborazione sinergica della Compagnia della Guardia di Finanza di Giulianova del Capitano Vincenzo Pietrantoni, nell’ambito del contrasto alla commissione di illeciti nel settore della pesca marittima ed, in particolare, della commercializzazione del prodotto ittico.
In particolare, nella rete degli accertamenti che ha prodotto totalmente la comminazione di 1.500 euro di sanzione amministrativa pecuniaria ed il sequestro di circa 160 Kg. di vongole della specie venus gallina, è finito una signora proprietaria di un’autovettura parcheggiata nei pressi del mercato ittico locale. Proprio la presenza di tale autovettura modello station wagon, dove dall’esterno si scorgeva in maniera evidente il grosso quantitativo di vongole stipate nel bagagliaio, ha insospettito un privato cittadino che, per dissipare ogni dubbio circa l’illecita provenienza, ha allertato e segnalato l’anomala situazione sia alla sala operativa della Guardia Costiera di Giulianova che a quella del 117 della Guardia di Finanza.
Giunti sul posto, si è proceduto ad accertare l’appartenenza dell’autovettura che, a seguito di verifiche e controlli incrociati, è stato scoperto essere di proprietà di una signora coniugata con un marittimo imbarcato su una motovongolara ormeggiata presso il Porto di Giulianova.
Una volta individuata la proprietaria, la stessa non è stata capace di fornire alcun tipo di giustificazione circa la provenienza del pescato in quanto risultava sprovvisto di qualsiasi documento commerciale che ne attestasse la provenienza ai fini della tracciabilità/rintracciabilità. Pertanto, si è proceduto a porre immediatamente sotto sequestro l’intero quantitativo del prodotto, che, considerato il lungo tempo trascorso in un mezzo non idoneo al trasporto di pescato nonché il processo di rapido deperimento dell’alimento dovuto alle alte temperature, a seguito dell’intervento del Servizio Tecnico e Veterinario dell’ASL di Teramo, è stato ritenuto non idoneo al consumo umano e quindi necessariamente da distruggere.
Tale operazione congiunta dimostra come le testimonianze di chi possa venire a conoscenza di attività illecite perpetrate a danno della pesca e dell’ambiente marino, in generale, qualora tempestivamente segnalate, possano rappresentare un valido ed insostituibile aiuto per consentire di mettere in campo nelle forme più efficaci e, come in questa circostanza, più sinergiche le opportune azioni di contrasto.