La mossa successiva spetta agli assessori regionali Dino Pepe e Silvio Paolucci a cui nei giorni scorsi è stata inviata la lettera, firmata dal vice sindaco Simone Tacchetti, con cui si dà conto del pessimo stato in cui versa la struttura. Roseto vuole risposte certe e in tempi anche rapidi. Perché non c’è altro tempo da perdere.
Altrimenti, a stretto giro, l’amministrazione rosetana potrebbe decidere per la chiusura del ponte, almeno per quanto riguarda il tratto di propria competenza. Lo ha nuovamente ribadito in queste ultime ore Tacchetti, preoccupato sia per le condizioni in cui versa il ponte, sia per l’incolumità di quanti ogni giorno transitano a piedi o in bici su questa struttura. La situazione è davvero al limite.
Le assi della pavimentazione sono usurate e in alcuni punti si sono assottigliate col rischio che possano spezzarsi da un momento all’altro. I tarli hanno divorato in più punti le assi delle rampe di accesso, sbriciolando letteralmente il legno. Tacchetti non esclude a questo punto una soluzione estrema.
Inaugurato 12 anni fa, il ponte in legno sul Tordino in una sola circostanza è stato sottoposto ad lavori di manutenzione. Quattro anni fa fu riverniciato ma non subì il trattamento antiparassitario, necessario per contrastare l’azione dei tarli. La Regione ha già finanziato il rifacimento dei ponti in legno sul Vibrata e sul Salinello. A questo punto manca la struttura sul Tordino.