Oltre 3mila firme per chiedere al sindaco e al consiglio comunale di dedicare un luogo di Alba Adriatica, dove si fa cultura, alla memoria (ma anche all’impegno) di Domenico Pantone. Il giovane insegnante, studioso e ricercatore scomparso lo scorso mese di maggio.
Per l’esattezza 3146 firme: 3093 raccolte tra la cittadinanza, 53 dei compagni di scuola che hanno promosso l’iniziativa.
Una vera e propria mobilitazione popolare si è generata attorno all’idea, originaria, degli amici di scuola, di ricordare Domenico Pantone legando il suo nome ad un luogo dove si fa e si tramanda cultura. Questa mattina, dopo una prima consegna di firme (53 da parte degli amici), è stato protocollato in Comune un carteggio corredato da una petizione composta da 3146 firme. La richiesta, peraltro esplicitata in occasione dell’avvio dell’iniziativa, è quella di dedicare un luogo a Domenico Pantone. Proposta che dovrà ora essere vagliata dalla giunta comunale, ma è altrettanto vero che visto il movimento di opinione che è nato attorno a questa proposta, potrebbe essere direttamente il consiglio comunale a valutarla e individuare un luogo cittadino al quale legare per sempre il ricordo del giovane insegnante.
“Come padre, l’iniziativa degli amici di mio figlio e il vasto consenso espresso con il semplice passaparola”, scrive il papà, Pietro Pantone, “mi commuovono e penso che la causa che si sostiene vada al di là del soggetto giovane-studioso, per estendersi all’intera gioventù di Alba Adriatica. Come cittadino e come insegnante, che ha speso gran parte della propria esistenza a contatto con le giovani generazioni, credo sia doveroso e vitale, per la nostra collettività, offrire loro maggiore attenzione, spazi fisici e logistica per potersi esprimersi e realizzarsi. Gli stessi cittadini”, si legge ancora nella lettera che accompagna la raccolta di firme, “ ci tenevano a precisare che, oltre ad onorare la memoria di un giovane di valore, sia necessario promuovere i meriti dei giovani locali che, spesso nel silenzio, si dedicano allo studio, alla ricerca e alle attività artistiche e creative, senza che nessuno li aiuto e li conosca”.
Va detto che l’idea originaria era quella di avviare una raccolta di firme tra i residenti, poi la mobilitazione si è estesa anche ad amici e colleghi di lavoro di Domenico e amici di famiglia.