Troppe sagre nel teramano: Confcommercio parla di concorrenza sleale

sagra-generica-x00-300x173Teramo. La Confcommercio solleva il problema delle sagre. Giandomenico Di Sante, presidente dell’organizzazione di categoria, in una lettera scritta ai sindaci della provincia di Teramo e all’assessore provinciale alle attività produttive, pone il problema (non nuovo) della concorrenza sleale che eventi eno-gastronomici, che proliferano sempre più, producono nei confronti dei pubblici esercizi.

“ Noi siamo dell’idea che le sagre vere” si legge nella nota, “ vadano valorizzate, ma quelle che realmente rappresentano le tradizioni e la cultura del territorio. Di fronte a questo tipo di impostazione, i ristoranti sono disponibili a collaborare e a fornire il proprio contributo. Nel periodo estivo, invece, le manifestazioni diventano quasi giornaliere, e vengono caratterizzate con delle denominazioni appropriate e talvolta esagerate, ma che soprattutto non trovano riferimento nei prodotti di sicuro pregio della nostra gastronomia, sempre apprezzata”. Va detto che nel corso degli anni, a vari livelli, si è cercato di introdurre delle regole, ma che non sembrano aver risolto l’anomalia di fondo. La Fipe-Confcommercio, dunque, esprime tutte le sue preoccupazioni in merito, anche perché in una fase economica difficile quella che viene definita concorrenza sleale, rischia di produrre effetti negativi ancora maggiori. “ Lanciamo un appello ai sindaci” prosegue Di Sante, “ affinché ci sia il rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti. Le sagre non dovrebbero durare più di una settimana, sempre nel rispetto di tutte le prescrizioni sul piano igienico-sanitario. Siamo convinti che sindaci ed assessori al ramo , vorranno valutare le nostre riflessioni, intervenendo con tempestività evitando la chiusura di molte attività che si occupano di ristorazione”.

 

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