Gli alloggi, come richiesto espressamente nell’avviso, dovevano essere bi/trilocali con una superficie non inferiore a 55/60 mq., in buono stato di manutenzione, non occupati, immediatamente disponibili, agibili e abitabili. Prevista la corresponsione di un canone da parte del Comune di durata almeno annuale e rinnovabile per un ulteriore anno.
“Si tratta di un’iniziativa da considerare un qualificato progetto di condominio solidale – dichiara la vicesindaco con delega alle Politiche sociali Nausicaa Cameli – che il Comune di Giulianova, tra i primi, volle adottare nel 2016 per incrementare gli strumenti di protezione e di assistenza. Quello dell’emergenza abitativa è infatti, qui come altrove, un fenomeno divenuto davvero drammatico. Continuano purtroppo ad aumentare i cittadini impossibilitati a pagare gli affitti a causa delle precarie condizioni economiche e sociali in cui versano, e pertanto occorrevano soluzioni alternative rispetto a quelle costituite dagli alloggi popolari”.
“Difatti – fa eco l’assessore all’Edilizia residenziale pubblica Cristina Canzanese – gli alloggi popolari a nostra disposizione sono ormai esauriti pur essendo tantissime, ben 180, le persone e famiglie in lista d’attesa. Per cui abbiamo deciso di riproporre questa formula. Sono tre i nuclei familiari, per complessive cinque persone tutte sinora accolte in un albergo a spese dell’Amministrazione comunale, che presto prenderanno alloggio nella palazzina messa a nostra disposizione avendo così una vera casa”.