Nata in maniera naturale, dopo gli eventi sismici dello scorso anno, dall’unione dei genitori preoccupati per l’incolumità dei propri figli, grazie alla collaborazione con i comitati più vicini si è trasformata in Associazione scuole sicure Abruzzo Italia (Assai) e si è presentata oggi alla città di Teramo, illustrando prospettive e programmi.
“Dalla piccola realtà che eravamo”, ha detto la presidente Leda Ragas, “oggi siamo arrivati ad avere collaborazioni con sei regioni (Liguria, Marche, Molise, Lazio, Umbria e Campania), con le quali vogliamo condividere strategie e strumenti che hanno come unico obiettivo la sicurezza delle scuole per i nostri figli”.
Dopo aver finalmente conosciuto i risultati delle analisi sulle vulnerabilità sismiche delle scuole comunali e provinciali, l’associazione chiede agli amministratori che ora venga fatta una programmazione chiara e trasparente, anche con l’utilizzo di progetti innovativi laddove non sia possibile raggiungere l’adeguamento sismico per gli edifici con indici troppo bassi.
Inoltre l’associazione sottolinea come tra i sui obiettivi non ci sia solo quello della tranquillità per i terremoti ma il raggiungimento della sicurezza a 360°. E anche per questo auspica che anche il prossimo anno le scuole possano contare ancora sulla presenza della Protezione civile per preparare studenti, alunni e personale Ata alle prove di evacuazione, in modo da rendere più facili certi automatismi in caso di necessità.
E sempre per parlare di esperienze di sicurezza, Assai sta organizzando un convegno dal titolo “Uno sguardo al futuro”, in programma il prossimo 16 settembre alla sala polifunzionale di Teramo, al quale sono stati invitati oltre che geologi, sismologi e ingegneri, anche psicologi e testimoni diretti del dramma provocato dal sisma.
“Questo terremoto ci ha insegnato che c’è bisogno di un cambiamento culturale”, conclude la Ragas che martedì prossimo incontrerà il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, all’indomani del suo appuntamento con il ministro Valeria Fedeli, per confrontarsi sulle decisioni da prendere in relazione alla scarsa sicurezza mostrata dalle scuole comunali.