Su quest’ultimo, secondo il coordinamento, risulterebbe approvato solo uno studio di fattibilità sul suo recupero, così come confermato solo da ultimo dalla stessa amministrazione comunale a seguito dell’interessamento del difensore civico regionale a cui si è dovuti ricorrere per l’ottenimento di diversi atti pubblici richiesti e non ottenuti, nonostante i continui solleciti inviati, non ultimo quello del 29 giugno scorso.
“Per le gravi incongruenze amministrative riscontrate”, scrive il Coordinamento, “abbiamo chiesto che la procedura di intervento finalizzata al recupero e al restauro del teatro romano venga gestita direttamente dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali mediante la nomina di un Commissario ad Acta per porre, definitivamente, la parola fine a questa penosa farsa a cui i cittadini teramani sono costretti ad assistere da oramai tantissimi lunghi anni”.
Inoltre è stato ricordato come con la convenzione stipulata con il Ministero, il Comune di Teramo, beneficiario del finanziamento di un milione e mezzo di euro, si è impegnato a rispettare l’obbligo di inviare trimestralmente le informazioni relative all’avanzamento dell’opera pubblica di recupero e di restauro alla Banca Dati Amministrazioni Pubbliche, delle quali però le associazioni teramane sono ancora in attesa.
In ordine, invece, alla battaglia del Quartiere Cona per la delocalizzazione della centrale elettrica ed il successivo recupero dell’area urbana, dopo ripetuti tentativi di confronto con l’amministrazione comunale che non hanno portato ad alcun esito, ci si è rapportati direttamente con il presidente della Regione Luciano D’Alfonso che lo scorso anno dichiarò pubblicamente di volersi impegnare direttamente nel ricercare la definitiva soluzione per l’eliminazione di questo pericoloso detrattore ambientale.
Così, dopo aver ricevuto un dossier e una proposta progettuale dal presidente del Comitato di Quartiere Cona, Domenico Bucciarelli corredata di un proprio progetto di recupero architettonico e di riqualificazione urbana dell’area per la destinazione a piazza e a verde pubblico dell’area attualmente occupata dai tralicci della centrale Enel, ha ottenuto parte dei fondi con la rimodulazione del Masterplan, ottenendo anche un’area ulteriore sita più a valle della centrale che sarà acquisita con parte del finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro approvato la scorsa settimana dalla giunta regionale.