Rimandato a giovedì prossimo l’incontro di sindaco e Comitato genitori scuole sicure, cominciano le prime manovre per provare a suggerire soluzioni alternative per le scuole con gli indici di vulnerabilità più bassi.
E, mentre si pensa ad eventuali spostamenti o accorpamenti di più plessi in quegli edifici che, una volta sistemati, potrebbero garantire maggiore sicurezza agli studenti, si attende ancora di conoscere gli indici delle scuole superiori che saranno illustrati venerdì prossimo dal presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino.
Così, se da una parte torna in auge l’ipotesi Università, dall’altra si ripropone la possibilità di creare quei poli scolastici naturali per la presenza di diversi ordini di scuole in territori limitrofi. Come ad esempio nella scuola elementare di Piano D’accio dove poter accorpare le due scuole materne (di Piano D’Accio, appunto, e di Nepezzano) con quella elementare che potrebbe tornare nella sua sede naturale al piano superiore che oggi ospita il Centro servizi per il volontariato.
O come proposto dal consigliere comunale di Teramo Soprattutto, Alberto Covelli, che, particolarmente prolifico negli ultimi giorni, indica negli edifici del Forti e del Pascal, laddove ci fossero le condizioni di sicurezza, di creare il polo raggruppando la scuola elementare della Cona, Fornaci e affiancare all’infanzia e alla primaria anche una scuola media che possa servire la zona ovest della città.
In attesa di conoscere i tempi e i modi per il polo scolastico della San Giuseppe, primo in ordine di tempo che dovrebbe essere realizzato, delle prospettive per quello della D’Alessandro e della possibilità di poter usufruire del nuovo stadio come scuola jolly, per ora, dunque, solo ipotesi di soluzioni da vagliare con un’analisi attenta di fattibilità ed economicità.