Il primo caso è stato segnalato al centro recupero cetacei e tartarughe marine di Pescara da alcuni bagnanti che hanno notato l’esemplare nel tratto di litorale di Scerne di Pineto mentre alle prime luci dell’alba stava cercando di raggiungere il mare. La Caretta stava spingendosi verso l’acqua. Non è da escludere che durante la notte possa aver nidificato.
Ieri mattina, invece, un altro esemplare è stato notato a 200 metri dalla riva da due amanti di pesca sportiva, intorno alle 11, nello specchio d’acqua antistante la Riserva Naturale del Borsacchio. I testimoni hanno detto che la tartaruga era piuttosto grande e poteva pesare all’incirca mezzo quintale.
L’ipotesi formulata dagli esperti è che il rettile abbia potuto riprendere il largo dopo che nella notte potrebbe aver deposto le uova in zona Riserva, tra la pineta Mazzarosa e la casa abbandonata. Oppure che si stesse avvicinando a riva per poi nidificare durante la notte seguente. G
li esperti hanno comunque assicurato che le due aree, quella dell’avvistamento di Scerne e quella della Riserva Borsacchio saranno presto ispezionate e monitorate. Se i due esemplari hanno nidificato in queste zone, a settembre nasceranno le tartarughine.
La zona della Riserva Borsacchio tra gli anni Sessanta e fine anni Settanta, quando lungo questa fascia costiera vi erano ancora le dune, spazzate via poi dall’erosione, era luogo di nidificazione della Caretta Caretta. Alcuni vecchi lupi di mare ricordano ancora oggi quando notavano sulla sabbia le tracce delle piccole tartarughe appena nate. Quattro anni fa un nido di Caretta venne individuato a Roseto. Nacquero una ventina di esemplari.