“E’ sorprendente – sottolineano le associazioni – come i lavori avvengano all’interno di un’area che è ancora individuata come Riserva del Borsacchio. La Provincia, gestore della riserva, ha evidentemente rilasciato il nulla osta di competenza, senza tenere alcun conto delle esigenze di tutela insite nelle norme di salvaguardia della legge regionale. Sono state aperte strade, cambiato il corso del fiume, eliminata vegetazione, ecc., con interventi inutili, in pieno contrasto con le linee guida che la stessa regione si è data con deliberazione della Giunta Regionale del 30.marzo 2001, n° 494. Il primo marzo scorso l’Ordine Regionale dei Geologi, la Federazione Regionale dei Dottori Agronomi e Forestali e gli Ordini Provinciali di Ingegneri e Architetti organizzarono un convegno dove si evidenziavano le buone pratiche di intervento sugli ambienti fluviali e gli errori da non commettere – continuano gli ambientalisti – Gli interventi sul Tordino sono una summa di errori grossolani, evidenziati dai vari esperti del settore, ma paradossalmente messi in atto, in ogni progetto, proprio dall’organo regionale che dovrebbe tutelare i fiumi”.