La ditta moscianese, insieme a tutti i macchinari, è stata rilevata nel 2014, dopo il fallimento dell’anno prima, da due imprenditori stranieri (uno spagnolo e un tunisino), lasciando il vecchio proprietario come amministratore delegato.
Una lenta ma continua ripresa fino all’estate 2017 quando lo stabilimento moscianese è passato da 27 a 50 dipendenti con commesse da tutta Italia e da diversi paesi mediorientali.
L’azienda ha continuato ad operare nel capannone che però non rientrava nella proprietà aziendale acquistata dopo il fallimento e il prossimo 19 luglio verrà affidato dal tribunale di Teramo tramite asta.
I due soci stranieri hanno precisato al rappresentante sindacale, Marco Boccanera della FIM Cisl, di aver formalizzato una proposta per l’acquisizione dell’immobile e quindi, di continuare la produzione a Mosciano.
“Siamo preoccupati che qualcuno possa investire, o meglio speculare, con l’acquisto all’asta del capannone. – ha spiegato Boccanera – Dopo il fallimento la produzione ha avuto un’ottima ripresa e questa azienda svolge un ruolo importante per l’intero territorio, garantendo 50 posti di lavoro. Speriamo che i due soci stranieri riescano ad acquistare il capannone e garantire, quindi, il futuro della Laval International a Mosciano”.