Per Stirpe, considerato molto vicino all’ex amministratore delegato Luca Ranalli, era già scattata la sospensione, nonostante la sua assenza per malattia dal lavoro e ieri la decisione dell’azienda che ha scelto di non avvalersi più della sua professionalità.
Un provvedimento, questo, che probabilmente verrà seguito da altri analoghi e che testimonia la pesantezza dell’aria respirata all’interno della società partecipata del Comune di Teramo.
E, dopo l’esperienza avuta in passato con il licenziamento di Roberto Liberatore, di certo il management ha voluto prendersi tutto il tempo necessario dall’uscita di scena di Ranalli, sostituito da Pietro Pelegatti, per fare le necessarie analisi e gli approfondimenti del caso per evitare dei possibili e costosissimi ricorsi.
Interrogato sulla questione, il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, non ha voluto rilasciare dichiarazioni sostenendo di non occuparsi della gestione amministrativa della società per la quale ha delegato il CdA con i soci che cono stati nominati.
“In generale”, ha detto il primo cittadino, “sono sempre contrario ai licenziamenti ma una cosa è certa. Se qualcuno ha sbagliato, non saranno i cittadini a dover pagare per eventuali errori commessi dagli amministratori. E questo riguarda il presente, il passato e il futuro fino a quando ci sarò io a guidare la città”.