Per Di Marzio, infatti, che contesta la presa di posizione del presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino il quale invita a ripensare meglio prima il prodotto montagna e poi parlare di viabilità, è indispensabile attuare il così detto “periplo” di collegamento dall’uscita della A24 fino agli impianti dei Prati per recuperare il gap rispetto alle altre località sciistiche abruzzesi.
“Gli impianti sciistici dei Prati di Tivo sono rimasti fermi a cinquanta anni fa”, ha detto Di Marzio, ricordando come in passato si era fatto promotore in passato per il rilancio della montagna teramana per il quale furono stanziati circa 12 miliardi tra Camera di Commercio e Provincia.
“Le somme”, continua Di Marzio, “furono concesse alla società partecipata Gran Sasso Teramano S.p.a. la quale avrebbe dovuto realizzare una nuova cabinovia che dalla Madonnina arrivasse a Passo Sella oltre agli impianti di risalita sul versante di Campo Pericoli che avrebbero permettere agli sciatori di tornare sci ai piedi ai Prati di Tivo. Vari chilometri di piste necessarie al rilancio dei Prati di Tivo oltre ad una seconda parallela a quella esistente sul versante dei Prati”.
Un progetto rimasto incompiuto e, come conferma lo stesso Di Marzio destinatario di alcune lettere anonime, i cui fondi vennero “utilizzati per altri scopi e non per la realizzazione del progetto per cui erano stati stanziati”.
“Otto miliardi buttati al vento”, spiega Di Marzio, “utilizzati per l’acquisto di impianti di risalita, che a detta di qualcuno addirittura sarebbero risultati usati, battipista, motoslitte ecc. che sarebbero serviti alla società che si fosse aggiudicata la gara d’appalto per la gestione degli impianti (e che avrebbe dovuto acquistare a sue spese) ma non alla crescita dei Prati di Tivo. Ma, nonostante le denunce, nessuno si preoccupò di questo sperpero di denaro pubblico. Solo la Confartigianato, presente allora in giunta camerale, più volte lamentò la cattiva gestione dell’ex senatore Doriano Di Benedetto ma mai nessuno è intervenuto. Oggi il Presidente della Provincia di Teramo si accorge che ai Prati di Tivo non ci sono impianti adeguati che possono attrarre i turisti. È ora di fare qualcosa altrimenti la nostra montagna, già moribonda, morirà completamente. Ben venga la strada di collegamento tra l’autostrada A24 e i Prati di Tivo e successivamente si lavori per trovare i finanziamenti necessari a realizzare quel progetto che, nell’indifferenza di tutti, non è stato mai realizzato”.