Nereto. Rigettata, anche in appello, la richiesta di maxi-risarcimento per un intervento all’anca effettuato in una clinica privata.
La Corte di Appello di L’Aquila ha posto un altro punto fermo sulla vicenda giudiziaria che aveva visto coinvolto G.P., all’epoca dei fatti noto primario ortopedico in una casa di cura privata.
In precedenza sul caso era stato chiamato a pronunciarsi il Tribunale di Pescara, sulla causa intentata da una paziente che aveva formulato una rilevante richiesta risarcitoria per un intervento di artroprotesi all’anca.
La Corte, confermando la sentenza del Tribunale di Pescara, ha escluso la sussistenza di profili di imperizia e negligenza riconducibili al chirurgo ed ha rigettato l’appello interposto dalla paziente condannandola al pagamento delle ulteriori spese di causa.
Gli eredi del chirurgo (nel frattempo deceduto), rappresentati dall’avvocato. Patrizio Baldini di Nereto, hanno continuato a resistere in giudizio convinti della correttezza dell’operato professionale del loro congiunto il quale, seppure a distanza di qualche anno, ha ottenuto un giusto riconoscimento.