Ancora violenze domestiche, a pagarne le spese sono quelle persone fragili che subiscono per anni angherie e soprusi molto spesso proprio dai familiari più stretti.
Un mondo sotterraneo difficile da far emergere, perché generalmente le vittime non denunciano i loro carnefici per quanto sono imbrigliati dalla paura di uno “scandalo”, e pertanto subiscono in silenzio, talvolta per una intera esistenza. Sono sempre di più ormai i mostri domestici, persone con alle spalle storie di alcol e droga, disoccupazione ed emarginazione.
Un’altra brutta storia è finita sulla scrivania del Comandante della Stazione Carabinieri di Silvi Marina, quella di una pensionata 83 enne di Silvi, per anni costretta a subire violenze fisiche e psicologiche insieme alla sua povera sorella convivente, di 90 anni. Il carnefice è V.E. 53 enne, figlio della 83enne, con alle spalle una lunga storia di dipendenza dall’alcol e vari tentativi falliti di curarsi in qualche casa di cura.
L’uomo, disoccupato, trascorre la sua vita nei bar a bere, ed è proprio il bere che ha reso la vita impossibile alle due povere anziane, costrette a cucinargli a qualsiasi ora dopo che V.E. tornava ubriaco a casa, prepotenze quotidiane con minacce e percosse per costringere le due donne a consegnargli denaro da spendere nei bar in bevande alcoliche. La situazione via via si fa sempre più complessa, l’uomo diventa molto più aggressivo e pericoloso, lo affermano anche i vicini di casa che hanno paura dell’uomo, paura che possa nuocere agli altri ed anche a sé stesso. Si anche a sé stesso, perché V.E. per ben due volte ha posto in essere atti di autolesionismo in piena regola, creando terrore e scompiglio nella casa vissuta da queste due povere donne. All’uomo sono stati anche praticati Tso. e brevi ricoveri in ospedale, senza dare mai segnali di ripresa, soprattutto la speranza della povera madre di vivere una vita più dignitosa e serena.
Così dopo l’ennesimo episodio di lucida follia, l’anziana madre si è finalmente decisa a raccontare tutto ai carabinieri di Silvi Marina. Drammatico e commovente il racconto della donna, che ancora mostrava i segni materni di protezione nei confronti del suo carnefice domestico. I fatti raccontati in denuncia percorrono un vissuto difficile costituito da minacce e violenze quotidiane, ma il 16 giugno si giunge al capolinea. La donna dopo l’ennesima aggressione del figlio ha un malore e viene trasportata in ambulanza all’ospedale di Atri. Anche i vicini di casa hanno capito che la situazione non è più gestibile ed è così che lo scorso 17 giugno scatta la denuncia per maltrattamenti contro familiari.
I Carabinieri raccolgono testimonianze istruendo il vissuto degli ultimi 10 terribili anni. Hanno depositato subito una informativa di reato al Sostituto Procuratore Bruno Auriemma presso la Procura di Teramo, il quale, vista la gravità dei fatti, richiede ed ottiene in tempi record dal Gip di Teramo, Giovanni De Rensis, la misura cautelare in carcere.
I militari della Stazione Carabinieri di Silvi Marina hanno eseguito questa mattina il provvedimento traendo in arresto V.E.. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Castrogno in attesa dell’interrogatorio di garanzia.