“E’ una morte assurda che colpisce profondamente tutta la nostra comunità – ha dichiarato il sindaco Sabatino Di Girolamo – Ho già predisposto il decreto per il lutto cittadino in occasione dei funerali che, a oggi, non sono stati ancora decisi ma che presumibilmente ci saranno sabato 24. Il mio personale pensiero e quello di tutta la città, in questo momento, è rivolto ai familiari e in particolare ai due figli minorenni. Non conoscevo personalmente la dottoressa ma so che era una persona adorabile e una professionista di altissimo livello, amata da tutti i pazienti e rispettata da tutti i colleghi dell’ospedale di Sant’Omero. Abitava in pieno centro ed era conosciutissima, ovviamente, in città. Sconcerta che nel 2017 si possa morire in questo modo ed è un ulteriore dramma la sua richiesta di aiuto caduta nel vuoto. Dobbiamo lavorare ancora molto, per fare in modo che fatti del genere debbano essere solo un triste ricordo e un monito continuo del rispetto della vita altrui, in particolare delle donne”.
“La dottoressa Ester Pasqualoni era ed è per la comunità rosetana un grande esempio di donna, di madre e di lavoratrice. Attraverso la sua professione di oncologa ha contribuito a salvare la vita di molti di noi, rendendo un grande servizio per l’intera comunità. Il modo violento e ignobile in cui è stata uccisa è indice di una società purtroppo ancora retrograda e sessista, società in cui la donna è considerata quale mero oggetto di possesso e di sopraffazione. Stupisce che oggi la nostra struttura sociale non abbia ancora gli strumenti atti a impedire il verificarsi di tali incresciosi eventi; tanto più quando una donna chiede giustamente aiuto”.
E’ il ricordo della Commissione pari opportunità del Comune di Roseto degli Abruzzi che esprime “profondo cordoglio e vicinanza ai familiari tutti della cara Ester e si impegna a tramandarne il ricordo quale esempio di donna laboriosa e dedita professionalmente alla propria comunità. Sarà nostro compito contribuire alla tutela della memoria e alla giusta affermazione di responsabilità nei confronti di chi ha spezzato, in modo così stupido e violento, la bellezza di una vita di donna”.