Il veicolo, per alcuni, è in realtà un monumento di arte moderna, dal titolo “Polvere siamo e polvere torneremo”, collocato, appunto, vicino al cimitero, per ricordare a tutti che la vita è breve, e la “spazzatrice” celeste, prima o poi (speriamo poi) verrà a “raccoglierci” per portarci all’inferno o in paradiso, secondo i meriti terreni.
Battute a parte non è certo un bello spettacolo vedere, da moltissimo tempo, un mezzo pubblico, di cui si ignora la proprietà (Sogesa, Cirsu, Giulianova Patrimonio, Ecologica Sangro?), con tagliando assicurativo abbondantemente scaduto (risale al 2009) e chiari segni di disfacimento (ruggine, fanali rotti, ecc.), abbandonato su un suolo pubblico.
Probabilmente, viste le condizioni del mezzo, la spazzatrice non sarà più utilizzabile ma perché lasciarla abbandonata e non provvedere alla sua rottamazione? Tra l’altro l’abbandono di un veicolo su suolo pubblico (veicolo che, in determinate condizioni, può essere assimilato a rifiuto) è sanzionabile amministrativamente sia per deposito abusivo di rifiuti che per mancato rispetto della normativa per il conferimento a centri autorizzati di autodemolizione.
Giriamo, quindi, la segnalazione all’amministrazione comunale, affinché accerti la proprietà del mezzo e provvedano alla sua rimozione, prima che crei problemi più gravi.