Provincia di Teramo, riorganizzazione: secondo l’Ispettorato è tutto in regola

provincia_teramo__via_milliTeramo. L’iter logico-giuridico della riorganizzazione dell’Ente è stato validato dall’Ispettorato per la Funzione Pubblica – Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, organismo che ha funzioni ispettive e di vigilanza sull’azione amministrativa e valuta la conformità e il rispetto dei principi di imparzialità e buon andamento dell’apparato pubblico.

La nota dell’Ispettorato è giunta in risposta ad una “segnalazione” presentata allo stesso organo da un dirigente della Provincia, che sollecitava il pronunciamento dell’organo ispettivo, contestando la legittimità del progetto di riorganizzazione della struttura amministrativa dell’Ente e delle conseguenti assegnazioni degli incarichi dirigenziali. In particolare, nella nota dell’Ispettorato si sottolinea che le delucidazioni fornite dal Segretario e Direttore generale, Gianna Becci, sulla riorganizzazione “appaiono conferenti ed esaustive, argomentando, illustrando e motivando, sia le ragioni che hanno presieduto al progetto di riorganizzazione dell’Ente culminato nel nuovo Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi di cui alla Deliberazione della Giunta provinciale del 12 settembre 2011, nonché gli aspetti presi in considerazione per il conferimento dell’incarico dirigenziale”. Anche i provvedimenti di conferimento degli incarichi dirigenziali, rispondenti al meccanismo della rotazione, così come previsto dal Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi adottato, appaiono all’Ispettorato ampiamente motivati; “dando spiegazione e contezza dell’iter logico-giuridico seguito per la scelta effettuata”. L’organismo ministeriale conferma, quindi, la totale correttezza e validità del percorso amministrativo della riorganizzazione, contro il quale la UIL ha presentato ricorso al TAR, contestando anche, in una recente nota diffusa agli organi di stampa, funzioni e ruolo del Segretario/Direttore generale dell’Ente, Gianna Becci. “La nota dell’Ispettorato” commenta il presidente Valter Catarra “avvalora il nostro progetto di riorganizzazione improntato ai principi di riduzione della spesa, degli organici e delle aree dirigenziali, tramite accorpamento dei settori. Si consideri che, per la struttura complessiva dell’ente, ne consegue un contenimento della spesa di oltre un milione di euro”. In merito poi alle recenti polemiche sollevate dalla Uil sulle funzioni e sul ruolo della dottoressa Becci, aggiunge: “Appare quantomeno pregiudiziale l’atteggiamento di contrasto della UIL e molto temeraria l’interpretazione normativa laddove il sindacato paventa un insussistente ‘conflitto d’interesse’ sul doppio incarico in capo alla dottoressa Becci come Direttore e Segretario generale. E’ stata una nostra precisa scelta quella di fare a meno della figura del Direttore generale, circa 200mila euro lordi l’anno, per attribuire le relative funzioni al Segretario Generale, come previsto da tutte le leggi vigenti in materia: dal decreto legilsativo 267/2000, art. 108, e dal contratto nazionale di categoria, sottoscritto da tutte le sigle sindacali a livello nazionale, tra cui anche la UIL. Una scelta non opinabile neanche dal punto di vista dell’opportunità, evidentemente, in quanto comporta una notevole riduzione di costi, visto che il compenso percepito dal Segretario come Direttore generale ammonta a 55mila euro, con un risparmio annuo pari a circa 145mila euro. Il Segretario Becci non è attaccabile né sotto il profilo della professionalità, molto elevata, né sotto quello della dedizione al lavoro, come testimoniato dall’onorificenza ricevuta nel 2010 dal Presidente della Repubblica quale Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, e dalla stessa rilevazione automatica delle presenze, che nel suo caso, supera le 50 ore settimanali. Come Direttore generale, a norma dello Statuto, sostituisce i dirigenti temporaneamente assenti, senza peraltro percepire alcun compenso aggiuntivo. Infine, e non si tratta di una circostanza poco significativa, per puro spirito di collaborazione e di servizio verso la collettività locale, svolge gratuitamente, assumendosene tutte le relative responsabilità, incarichi presso altri organismi di diritto pubblico, le ex Ipab Istituto Regina Margherita e Scuola dell’Infanzia Gemma Marconi, i cui rappresentanti ci hanno più volte espresso gratitudine per la disponibilità della dottoressa Becci”.

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