Istituti di credito in crisi. La Banca di Teramo con un passivo di oltre 3 milioni di euro

 

banca-di-teramoTeramo. Banche in difficoltà in provincia di Teramo. I bilanci presentati da alcuni istituti di credito hanno chiuso con il segno meno.

La Banca Tercas ha chiuso con un passivo di 9,3 milioni di euro e ha proceduto con una ricapitalizzazione (capitale sociale 60 milioni di euro). La Banca dell’Adriatico, che fa capo alla holding di Imi San Paolo, ha fatto registrare una perdita di circa 14 milioni di euro. Ma a preoccupare di più è la Banca di Teramo che ha chiuso con un pesante segno meno: il passivo, infatti, supera i 3 milioni di euro. E’ preoccupante perché, se è vero che il deficit è ben al di sotto rispetto agli altri due istituti di credito teramani, è altrettanto vero che il capitale sociale è di appena 9 milioni di euro. Attualmente la Banca di Teramo, identificata sempre come la banca della famiglia Tancredi, non ha preso alcuna decisione sul da farsi, su come procedere per ripianare il passivo. La strada sarebbe quella di una ricapitalizzazione, così come fatto dalla Banca Tercas. Ma al momento tutto tace. Il presidente Antonio Tancredi è alle prese con problemi di salute e c’è l’impellenza dell’approvazione del bilancio da parte dell’assemblea dei soci. C’è incertezza, molta incertezza. E la preoccupazione dei soci e dei risparmiatori è palpabile. Così come un certo immobilismo da parte del management che, in assenza di Tancredi, gestisce la banca. Ma mentre per la Banca Tercas il commissariamento è stato deciso dal ministero per lo Sviluppo Economico su indicazione della Banca d’Italia in seguito ad un’indagine della Procura di Roma per delle operazioni poco chiare, l’istituto di credito della famiglia Tancredi sembra essersi auto-commissariato.

La replica dell’istituto di credito. Sulla questione relativa all’indebitamento, dall’istituto di credito è arrivata una precisazione. Paolo Tancredi, uno dei soci fondatori dell’istituto, che snocciola dati, valutazioni e analisi relative al percorso della Banca di Teramo. “ Le cose non stanno proprio in questa maniera”, spiega Paolo Tancredi. “ La Banca di Teramo non deve procedere ad una ricapitalizzazione, anche perché nel caso di specie di tratta di una perdita di gestione, relativa al bilancio del 2011. Si parla di crediti inesigibili che la banca ha gestito con una cartolarizzazione. Operazione, questa, che ha consentito di ridurre sensibilmente la percentuale di sofferenza dei crediti  (scesa dall’11% all’1%, ndr) e di migliorare la situazione che ora è decisamente sana, sotto tutti i punti di vista”. Nessuna ombra, dunque, sulla situazione debitoria. “ Abbiamo avuto una visita degli ispettori della Banca d’Italia, per quattro mesi”, chiude Tancredi, “ che non hanno rilevato nessun tipo di problema, ed anzi ci hanno anche fatto i complimenti, anche alla lue del fatto che la trimestrale del 2012 è in attivo”.

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