La Regione, infatti, ha messo a disposizione un totale di 20 milioni di euro per la realizzazione degli impianti.
“Da un lato” spiega l’assessore regionale Mauro Di Dalmazio “chiediamo tempi e co-finanziamenti certi al fine di realizzare la programmazione impiantistica proposta, ma siamo anche pronti ad esercitare i poteri sostituivi previsti dalle normative vigenti nel caso si rilevino quegli stessi ritardi e inadempienze che hanno caratterizzato le precedenti assegnazioni e che portato alla non utilizzazione delle risorse “.
Per quanto riguarda la provincia di Teramo, due sono i progetti che hanno ottenuto il via libera della Regione. Il primo è, appunto, il progetto Vedelago, un impianto utilizzato per il riciclo del rifiuto indifferenziato, che viene trasformato in uno speciale granulo dal quale è possibile produrre cordoli, guard rail e quant’altro. Resta poi il rifiuto organico, che attualmente viene trasportato in Emilia Romagna, a Cesenatico per la precisione. Da qui l’idea del biodigestore, un “grande stomaco” come l’ha definito il sindaco Maurizio Brucchi “che fermenta il rifiuto e lo trasforma in energia”. Il che si traduce in una considerevole riduzione dei costi di trasporto e in una vera e propria filiera a disposizione di tutti quegli “imprenditori lungimiranti” che potranno generare economia per il territorio. “Il progetto Vedelago” spiega ancora il primo cittadino “si farà in collaborazione con il MoTe, mentre il biodigestore dovrà essere condiviso con i Comuni aderenti ed i privati”. Certo, dei 20milioni di euro messi a disposizione dalla Regione, solo una parte sarà destinata al Teramano. I progetti, quindi, sarà realizzato con dei co-finanziamenti. “Tutto questo”, conclude Brucchi “si farà a Terrabianca”. Esattamente quella che era la location scelta per l’ormai “morto” bioessiccatore.
Marina Serra