Gli impianti di lavorazione e trattamento rifiuti del Cirsu, a Grasciano, da lunedì prossimo chiuderanno i battenti.
Non si sa per quanto tempo, se per un periodo breve, oppure per più settimane. La decisione è stata presa dal CSA, il Consorzio Stabile Ambiente dell’Aquila che gestisce una parte delle strutture. Ufficialmente la chiusura è stata decisa per consentire una serie di interventi di manutenzione straordinaria.
Il provvedimento ha però colto di sorpresa i Comuni che conferiscono i rifiuti nella struttura di Grasciano, in particolar modo quello di Giulianova. La cosa ha preoccupato, e non poco, l’assessore Fabio Ruffini. Il problema che si potrebbe determinare è infatti quello relativo al conferimento del pattume. Da lunedì prossimo, insomma, vista la chiusura degli impianti, dove andranno a finire i rifiuti? La Eco.Te.Di dove dovrà scaricare? L’assessore Ruffini ha attivato subito gli uffici competenti del Comune per trovare una soluzione alternativa al Cirsu.
“La comunicazione”, ha dichiarato Ruffini, “ci coglie di sorpresa e comunque l’atteggiamento del gestore, cioè il Consorzio Stabile Ambiente, ci appare arbitrario considerato che per effettuare la manutenzione solo su una parte dell’impianto sia stato deciso di chiuderlo interamente, esponendoci a gravi difficoltà. In brevissimo tempo occorrerà fronteggiare la situazione individuando altri centri di conferimento che si spera non comportino aggravi di costo. In ogni caso scriveremo a Regione e Provincia affinché verifichino la regolarità della condotta del gestore degli impianti di Grasciano”.
Dunque, la situazione appare piuttosto ingarbugliata. Ruffini nel corso della riunione odierna di Giunta ha pressato i propri uffici per fare in modo che entro le prossime 24 ore venga ufficializzata l’alternativa a Grasciano. Appare oltretutto strano che all’improvviso il CSA abbia deciso per interventi di manutenzione straordinaria, operazione mai avvenuta negli anni precedenti di gestione.
“Ritengo”, ha concluso l’assessore, “che sarebbe stato meglio confrontarsi con i Comuni che conferiscono in quella struttura in modo tale da elaborare anche una soluzione alternativa e magari evitando di chiudere tutto l’impianto. Questo non è stato fatto. Ma di certo non resteremo con le mani in mano”.