A ribadirlo è Fabio Bagalini, e amministratore delegato della società Spassopoli, tirato in ballo dall’amministrazione comunale relativamente all’utilizzo della somma (1,3 milioni di euro) incassata di recente dal Comune.
L’esecutivo ha parlato di entrata fuori bilancio e dunque non vincolata a nessun intervento specifico, se non quello definito in sede consiliare. L’ex amministratore, che produce copia della convezione firmata nel 2003 tra le parti, ha un’idea decisamente diversa.
“In uno stato di diritto”, scrive Bagalini, ” la convenzione come atto pubblico vincola le parti che l’hanno sottoscritta al suo rispetto. Va ricordato che la stessa scade nel 2026 e dunque h efficacia di legge”. Poi c’è un passaggio su due articoli (11 e 12) della convenzione. ” I due articoli”, prosegue, “non lasciano alcun dubbio di interpretazione legale. La convenzione non può essere né modificata e né revocata unilateralmente, nemmeno dal consiglio comunale, senza incorrere in conseguenze di natura legale e patrimoniale”.