Un confronto dialettico acceso e vibrante, tra i pescatori di vongole e alcuni ambientalisti chiamati in causa proprio dai marinai.
A Pineto il ripascimento morbido sulla spiaggia del quartiere di Villa Ardente non è passato affatto inosservato giacché i pescatori si sono subito allarmati già dal primo giorno nel vedere il pontone da quelle parti, a pochissima distanza dall’Area Marina Protetta del Cerrano.
Oltre 3mila metri cubi di sabbia prelevata da una secca a circa 50 metri dalla riva e poi scaricata all’interno di un invaso dal quale poi mezzi adeguati provvedono a sistemarla lungo il tratto interessato dagli interventi di ripascimento. I pescatori hanno contestato questa opera considerata dannosa perché il punto in cui avviene il prelievo sarebbe una nursery per le vongole che poi vengono trasportate nelle zone di pesca dalle correnti marine.
Il dito è stato puntato contro gli ambientalisti che non avrebbero fatto nulla per impedire tutto questo. Ma la risposta non si è fatta attendere, soprattutto sui social. Intanto il progetto, approvato e finanziato dalla Regione per un importo di 57mila euro, non prevede falle. In secondo luogo gli ambientalisti hanno consigliato agli armatori di vongolare di leggere prima le carte, prima ancora che il progetto possa essere approvato, e non dopo quando tutti i documenti sono stati acquisiti dagli organi competenti per il rilascio delle autorizzazioni.
Seppur vero che il ripascimento in questo caso avrà la durata di qualche settimana (alle prime mareggiate la sabbia verrà di nuovo inghiottita dalle correnti), è altrettanto vero che non ci sarebbe alcun grosso danno per i fondali. Anche se i pescatori ribadiscono la loro preoccupazione e il loro dissenso dinanzi ad un simile intervento.