La decisione è arrivata ieri mattina davanti al gup Roberto Veneziano.
Per la procura, con fascicolo a firma del pm Davide Rosati, si trattavano di somme di denaro non dovutegli liquidate dallo stesso Comune, che Serranò non avrebbe invece dovuto percepire in quanto pubblico dipendente partecipante all’adozione di decisioni che coinvolgevano i suoi interessi.
Il responsabile dell’area tecnica lavori pubblici, tra il 2011 ed il 2014, si sarebbe autoliquidato circa 16mila euro per dei lavori curati da egli stesso.
Il Comune di Sant’Omero, rappresentato dall’avvocato Lauro Tribuiani, si è costituito parte civile nel processo che si aprirà il prossimo settembre.