Si è svolta ieri sera la prima riunione dell’Osservatorio indipendente sull’acqua del Gran Sasso, nato su iniziativa di Wwf, Legambiente, Mountain Wilderness, Arci, ProNatura Laga, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia e Fiab che sta accogliendo adesioni di coloro che vogliono impegnarsi in maniera attiva per evitare il ripetersi di simili incidenti.
Tre gli obiettivi principali dell’Osservatorio. Verificare, innanzitutto, cosa è successo tra l’8 e il 9 maggio e nei giorni immediatamente precedenti, pretendendo dagli Enti competenti di fare quello che impone la legge ovvero essere trasparenti. In secondo luogo si vuole avviare un confronto con essi per comprendere cosa non funziona nel sistema di approvvigionamento idrico dal Gran Sasso e infine comprendere quali sono gli attuali programmi per la messa in sicurezza definitiva delle acque.
L’Osservatorio, che ha già fatto una richiesta di accesso agli atti per raccogliere quante più informazioni possibili, intende organizzare una serie di incontri pubblici aperti a tutti per confrontarsi con le istituzioni che stanno gestendo queste problematiche. A cominciare da Arta, Asl e Ruzzo che saranno invitate ad un confronto pubblico già la prossima settimana per chiedere loro semplicemente “cosa è successo”.
La prossima riunione è fissata per il 16 maggio alle 18 presso nella sede del Wwf in via De Vincentiis n. 1 (Edificio Croce Rossa) a Teramo.