Si preannuncia una giornata importante quella di oggi per quanto concerne l’allarme acqua del Gran Sasso di due giorni fa.
In procura, insieme ai sostituti procuratori Davide Rosati, Stefano Giovagnoni e Greta Aloisi, titolari del fascicolo d’inchiesta, sono attesi infatti anche i carabinieri del Noe per l’esame di tutti i documenti finora raccolti, compresi i risultati dei prelievi fino a questo momento eseguiti.
Particolare attenzione, ovviamente, verso i prelievi dell’8 maggio eseguiti dall’Arta: in quel giorno, l’acqua del Gran Sasso venne trovata non conforme per odore e sapore ma si attende ovviamente di sapere con esattezza le eventuali sostanze presenti. Sarebbe paradossale, infatti, se l’allarme scattato da Arta e Asl e poi diramato al Ruzzo, si fosse basato solo su un’analisi esterna e non approfondita dell’acqua. Per questo domani si attendono risposte in tal senso anche dall’università di Padova, dove i presunti prelievi dell’8 maggio sarebbero stati inviati per ulteriori approfondimenti.
L’inchiesta, che ingloba due fascicoli (quello aperto dopo il presunto inquinante nell’acqua di mesi fa e quello aperto due giorni fa), approfondirà in una seconda fase anche le modalità di captazione dal Gran Sasso.