“Nel pomeriggio odierno, l’ARTA Abruzzo ha comunicato che anche dalle ulteriori analisi svolte sui
campioni d’acqua prelevati nel pomeriggio di ieri 9 maggio è risultato che ‘i campioni in esame
sono conformi alla normativa vigente'”, scrivono.
Nel frattempo da parte di associazioni, movimenti e cittadini in molti chiedono chiarezza sulla vicenda dell’inquinamento delle falde del Gran Sasso da parte di uno o più solventi.
Tra questi, Marco Borgatti, ex rappresentante della sinistra rosetana e attivo nel sociale e nell’ambiente, interviene sulla vicenda, facendo la richiesta di accesso agli atti per svelare la verità sulla questione.
“In questi giorni – spiega – è nota la situazione inerente alla sospensione, il 9\5\17, dell’utilizzo a fini potabili della rete idrica gestita dalla Ruzzo Reti a seguito della missiva della ASL di Teramo, dipartimento prevenzione, a firma del direttore dello stesso: Maria Maddalena Marconi, protocollo 0040619\17. Tale missiva di ‘limitazione dell’uso acqua’ è stata diramata in base alla segnalazione ARTA protocollo 0040488\17 delle 13.08 del 9\5\17. Successivamente nella giornata del 10\9\17 il Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Teramo con missiva , Protocollo 0040707\17 , revoca le limitazioni. Apprendo che l’ARTA , alle ore 01.56 del 10\5\17 , ha riportato all’ASL il rapporto analitico dal sito istituzionale dell’ente alla pagina : https://www.aslteramo.it/news/img013.pdf . In tale documento viene riportato il nome del tecnico ARTA mittente : Dottoressa Virginia Lena alla mail allegata ad una tabella”.
Borgatti però nota “alcune presunte mancanze nella documentazione pubblicata, probabilmente per motivi di “spazio” ,ma ho ritenuto opportuno segnalare queste presunte lacune. Il nome della dottoressa non appare nella tabella di cui sopra ma solo nella mail accompagnatoria, manca nella Tabella allegata la firma del tecnico, la data e l’orario, mancano i referti delle Analisi ARTA del 8\5\17 , mancano nella missiva i riferimenti sulle metodiche analitiche. Ogni cittadino della provincia di Teramo, in quanto utilizzatore dell’acqua del Ruzzo , ha un interesse diretto in questa vicenda ed ha il diritto di poter visionare nel completo le analisi effettuate che hanno portato prima alla sospensione del servizio e dopo alla riattivazione. Inoltre è opportuno rendere pubbliche le tabelle complete, secondo prescrizioni di legge , anche delle analisi relative ai siti interessati almeno dal 1 Maggio 2017 . Pertanto nella giornata del 10\5\17 ho presentato richiesta di accesso agli atti a tutti gli enti coinvolti per avere tale documentazione completa sul tema e sulle analisi svolte e rendere finalmente pubblico un quadro completo. La vicenda ha una così grande rilevanza da meritare il massimo livello di trasparenza e la massima divulgazione di notizie in merito sia per non fomentare allarmismi ma anche per rendere chiaro un quadro che ha visto un’alternanza di esiti contraddittori”.
L’ex esponente della Sinistra ha dichiarato di aver aderito all’osservatorio permanente sull’acqua del Gran Sasso, organizzato dal WWF Teramo, ma vuole tutelare “il diritto alla trasparenza e alla salute”.
Borgatti ha anche scritto al Sindaco del Comune di Roseto, Sabatino Di Girolamo, chiedendo di impegnarsi in prima persona in tale richiesta di trasparenza, chiedendo espressamente di rivolgersi agli ARTA in quanto Ufficiale di governo. “Il Sindaco di una città ha il compito di emanare ‘provvedimenti contingibili e urgenti a salvaguardia dell’incolumità pubblica’ Articolo 54 del D.Lgs. 267/2000. Il Sindaco di una Città ha il dovere di vigilare in materia”, conclude