“Finora” ha spiegato il promotore Raffaele Battistella “hanno parlato di economicità e disponibilità dei locali. In realtà, dopo aver chiesto l’accesso agli atti, abbiamo scoperto che l’edificio è di proprietà del Comune, non della Provincia, come sempre avevano sostenuto dal palazzo di piazza Orsini. A questo punto, le opzioni sono due: o non sanno nemmeno di cosa sono proprietari oppure sono in malafede. In ogni caso, noi siamo in attesa di risposte”.
Tutto chiaro, no? Dovrebbe, anche se evidentemente gli unici a non sapere di essere proprietari dell’immobile erano proprio gli Amministratori del Comune di Teramo. Proprio da piazza Orsini, infatti, avevano “giustificato” la chiusura come fattore conseguente al processo di razionalizzazione voluto dalla riforma Gelmini e, sempre secondo la versione del Comune, la Provincia, essendo proprietaria, avrebbe già da tempo chiesto di rientrare in possesso dei locali. Cosa che, chiaramente, non è possibile: la Provincia non può pretendere la restituzione dei locali, semplicemente perché non sono suoi. Da qui, l’invocazione alla trasparenza da parte del Comitato. “Sono state fatte dichiarazioni false” tuona Battistella “e ad oggi di sicuro c’è che vogliono chiudere l’asilo, ma non si è capito bene perché. E’ una scuola efficiente, i locali sono del Comune, allora qual è il motivo? Il loro obiettivo è lasciarlo morire lentamente, visto che al momento la chiusura è solo una voce ma, nonostante questo, continuano a dissuadere i genitori ad iscrivere i loro bambini senza averne alcun diritto. Della possibile chiusura se ne parla da anni, ma due anni fa hanno fatto dei lavori di ristrutturazione ed oggi torna in ballo l’ipotesi: a chi servono quei locali?”.
Marina Serra