L’intervento è stato reso possibile grazie all’accensione di un mutuo da parte del Comune di 50mila euro, che consentirà di realizzare anche diversi parcheggi utili alle attività commerciali della zona.
“Non solo – aggiunge l’assessore ai Lavori Pubblici Nerina Alonzo –. Riusciremo a ricavare anche un tratto di pista ciclopedonale, dando vita in questo modo a una viabilità più moderna e attenta alla mobilità sostenibile. Ci rammarica, tuttavia, sapere di non aver potuto usufruire di un ulteriore contributo da parte di un privato, bloccato di fronte a esternazioni senza fondamento e palesemente strumentali da parte di alcuni esponenti politici”.
Il riferimento è all’Hapimag di Pineto, che aveva promesso un contributo di ben 200mila euro. L’amministrazione comunale, tuttavia, assicura di essere ancora in contatto con la struttura turistica, “con la quale – precisa la Alonzo – stiamo recuperando i rapporti. Certo, il contributo avrebbe consentito un restyling completo della zona, ma sono sicura che col tempo riusciremo a migliorare ulteriormente l’area”.
Con l’occasione, l’assessore pinetese rende inoltre noto che in settimana saranno indette due gare relative all’affidamento dei lavori di messa in sicurezza del patrimonio arboreo del capoluogo adriatico, che riguarderanno la pineta storia, quelle del Cerrano e la pineta Catucci per arrivare fino a parco Filiani.
Il commento del Club della Libertà e dei Liberal Socialisti. “L’Assessora dimostra di non applicarsi abbastanza: evidentemente pensa che le parole “contributo” e “svendita del territorio e dei diritti dei cittadini” siano dei sinonimi. Forse sarebbe stata nel giusto se avesse usato il termine “contropartita”. Ma che pesante contropartita avrebbero dovuto dare all’Hapimag gli abitanti di Scerne per poter godere dell’elementare diritto di avere una strada da percorrere che non fosse più pericolosa di un percorso di guerra! Perché esattamente quello che doveva essere il turpe accordo, ovvero svendere ad un privato, se pur importante, quel bel pezzo di territorio (circa 1000 mq) che nella dichiarata volontà degli Amministratori del periodo in cui fu urbanizzata l’area interessata, doveva garantire il diritto a tutti i cittadini l’accesso al demanio negli anni post-realizzazione. Gli abitanti di via Volturno in primis, si badi bene, e poi i politici, posero al Sindaco e all’Assessora Alonzo due obiezioni: una di carattere etico ed una di congruità ed è a queste obiezioni che questi signori debbono rispondere. Continuiamo ad affermare che NON È SOLO IMPORTANTE AVERE DIRITTO A QUALCOSA MA… AVERE QUALCOSA QUANDO SE NE HA DIRITTO e vedere finalmente messa in sicurezza la disastrata via Volturno a Scerne, dopo anni di incuria e latitanza, è un sacrosanto diritto di tutti i cittadini. Oltretutto, la cifra riportata dall’Assessora ci appare quantomeno diversa da quella sventagliata in una pubblica assemblea da un esponente della maggioranza e dalla stessa signora Alonzo. Difatti allora, pubblicamente e difronte ad un nutrito gruppo di cittadini, si parlò di un “contributo” da parte dell’Hapimag di 165.000 euro, che ora, MIRACOLO, sono addirittura diventati 200.000 euro. Per di più gli stessi esponenti parlavano allora di una disponibilità di fondi nelle casse comunali di 50.000 euro, che oggi, con grande rammarico, apprendiamo che non ci sono più e che per poter cantierare via Volturno, il Comune ha acceso un ulteriore mutuo, che, naturalmente, pagheremo noi cittadini, magari con una maggiore aliquota I.M.U.”.