Era una spada di Damocle già pendente sulle casse comunali, in virtù di una sentenza della Corte d’Appello de L’Aquila di 5 anni fa. Ora c’è una tempistica certa per onorare il debito. Nello stesso giorno nel quale veniva rigettato il ricorso delle opposizioni sul dissesto finanziario, sempre il Tar de L’Aquila ha accolto il ricorso della famiglia De Berardinis per il pagamento del mega-esproprio.
La vicenda. Nel maggio di cinque anni fa il Comune di Sant’Omero è stato condannato al pagamento di 680 mila euro e notificato con formula esecutiva un mese più tardi all’Ente. Le parti raggiungevano un accordo transattivo per il pagamento della somma, decurtato di parte degli interessi che però il Comune non ha ottemperato nella tempistica.
Il ricorso accolto, dunque, impone al Comune entro 30 giorni dalla notifica dalla sentenza di far fronte al debito (operazione messa già in preventivo dal Comune che non si è costituito davanti ai giudici del Tar). Il tribunale amministrativo ha altresì stabilito che qualora il pagamento non sia perfezionato nei termini di nominare il prefetto de L’Aquila (o di un suo delegato) affinché provveda ad eseguire la sentenza entro i successivi 90 giorni con spese a carico dell’Ente.