In quella occasione, si era parlato di ipotetici danni alla scalinata in legno che porta dritta alla Riserva, ma prontamente era giunta la smentita: “nessun danno, la neve è quella caduta naturalmente dal cielo”. Bene, dopo qualche settimana, siamo tornati sul posto e, “armati” di macchina fotografica, abbiamo voluto documentare personalmente la situazione. E le immagini, purtroppo, parlano chiaro. La neve accatastata dalle ruspe ha creato una vera e propria “montagnetta”, poco naturale, oseremmo dire, dai tratti “velatamente” artificiali. Non solo. Il lento scioglimento della neve ha fatto emergere, nel tempo, una piccola discarica a cielo aperto: bottiglie in vetro, vasi rotti, taniche di plastica, buste e quant’altro. Ma questa è solo la premessa. Nella vicenda, infatti, tra un’opposizione che sembra non accorgersi di nulla, il segretario comunale de La Destra, Roberto Marchione, ha voluto, invece, vederci chiaro. E questa mattina ha presentato un esposto al Comando locale del Corpo Forestale dello Stato.
“Questa storia” spiega “ha inizio con le nevicate di inizio febbraio, quando l’Amministrazione Comunale non ha emesso nessuna comunicazione o provvedimento ufficiali o ufficiosi tesi a sospendere la raccolta porta a porta dei rifiuti; paradossalmente, l’unica comunicazione al riguardo è giunta il 9 febbraio quando è stato comunicato che il servizio raccolta sarebbe ripreso il giorno dopo, proprio quando era prevista una nuova e più imponente precipitazione nevosa. E’ successo, quindi, che i cittadini in buona fede hanno lasciato come ogni giorno le buste della spazzatura fuori dalle case per essere raccolte. Si, dalle ruspe, però, che hanno rimosso la neve, poi caricata sui camion e trasportata in vari siti, senza tuttavia, tener conto della presenza di alberi, piante o guardrail che sono stati abbattuti senza rispetto e pietà. Chi si prenderà le eventuali responsabilità se quella strada sarà coinvolta in un crollo dell’ammasso nevoso o di uno smottamento di terreno dopo lo scioglimento della neve? E se in quel momento si dovessero trovare a passare delle persone? Ad oggi il danno ecologico è fatto (serviranno naturalmente analisi nel terreno per appurarlo) e, il terreno in questione, è adiacente a un percorso naturalistico del WWF, con evidenti ripercussioni anche sull’impatto visivo, un danno d’immagine inquantificabile. E perché il sindaco e il presidente del’Oasi si sono affrettati a dichiarare che la neve era stata rimossa e che la scalinata non aveva subito danni? Foto scattate la sera stessa e il giorno successivo, già fornite al Corpo Forestale, mostrano che invece nulla era stato rimosso e quindi viene anche spontaneo chiedersi : come hanno fatto a vedere sotto una coltre di neve di quasi un metro che la scalinata non aveva subito danni? Forse con degli occhiali a raggi x? Se così fosse erano fallati visto che lo scioglimento della neve ha evidenziato diversi scalini distrutti o divelti. Qualora emergesse una non correttezza gestionale in tutta questa vicenda, tutti coloro che ne hanno avuto ruoli e responsabilità istituzionali dovrebbero solo vergognarsi e dimettersi”.
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