I sindacati ritengono che “non si possa più andare avanti con la politica degli annunci e delle dichiarazioni tranquillizzanti, ma che sia ora di mettere sul tavolo un definito piano di rilancio delle attività produttive e dei servizi del polo tecnologico che vada nell’interesse dell’intera provincia teramana. Come da sempre dichiarato, le maestranze sono pronte a discutere qualsiasi proposta che la proprietà vorrà portare, consapevole delle tante storture, da sempre denunciate dai sindacati, che si sono accumulate nel corso degli anni nella gestione del polo. D’altra parte, è nostra determinata convinzione che la proprietà, ormai interamente pubblica, fissi e comunichi obiettivi e date certi perché Grasciano riprenda a funzionare, consapevoli che ciò vada nel più completo interesse di tutti i cittadini. Vogliamo continuare ad avere fiducia nella direzione che il Cirsu ha preso da un anno a questa parte. Così come la dirigenza, nel corso di questo anno, è riuscita a riportare in mano pubblica un patrimonio come la discarica, così vogliamo essere fiduciosi che riuscirà anche ad assicurare un futuro certo ai settanta lavoratori del polo tecnologico. La parte pubblica – conclude la nota – deve avere il coraggio di continuare nella sua opera, portandola a termine a vantaggio della collettività, evitando le gare spezzatino ma soprattutto ridando vita alle attività di lavorazione e recupero dei rifiuti, anche nell’ottica di un possibile ingresso, nelle forme che si riterranno più opportune, di tutti i comuni della provincia di Teramo all’interno dell’azionariato Cirsu”.