Tortoreto. Pasqualino Saccuti, dirigente del settore finanziario, si dimette dall’incarico. Il funzionario del Comune di Tortoreto, coinvolto in un’inchiesta giudiziaria che lo vede indagato per peculato (la vicenda è quella dei soldi usati per acquistare un Suv), questa mattina ha notificato in Comune la sua lettera di dimissioni dall’incarico.
Il percorso seguito dal dirigente comunale arriva alla vigilia dell’interrogatorio di garanzia, in programma domani (Saccuti è gravato dal divieto di dimora nel territorio di Tortoreto, e dunque allo stato attuale non può nemmeno recarsi al lavoro in municipio), e magari è legato proprio a questa scadenza. Fermo restando, che l’ente con la lettera di dimissioni in mano, potrà anche nominare un sostituto per rispettare alcune scadenze di legge. L’amministrazione comunale, infatti, sta ragionando attorno a due ipotesi: stabilire se assegnare la responsabilità del settore al vice-dirigente (soprattutto se si considera che queste sono settimane decisive per la stesura del bilancio di previsione), oppure utilizzare una figura professionale di pari livello in “prestito” da altri enti. Il fatto nuovo, però, offre lo spunto al sindaco Gino Monti per replicare al Pd e all’opposizione consiliare, che lo ha tacciato di non assumersi le responsabilità in merito ai recenti accadimenti. “Il Pd”, sottolinea il sindaco, “ non perde occasione per fare sciacallaggio politico, anche su una vicenda delicata che coinvolge l’intera collettività. E tenta di scaricare fatti e responsabilità, in maniera subdola, all’organo politico. Il Pd avrebbe fatto bene ad attendere l’interrogatorio di garanzia del funzionario prima di formulare accuse risucchiando nella spirale polemica l’amministrazione che ha compiti diversi da quelli tecnico-contabili”. La diatriba politica, infatti, verte su quelle che sono i compiti dell’esecutivo. “Forse il partito non sa” prosegue Monti, “ o fa finta di non sapere, che al sindaco ed alla giunta compete la nomina dei funzionari, formula atti di indirizzo e sovrintende all’attuazione del programma amministrativo, al controllo ed alla verifica dello stesso. La Legge Bassanini, e non il sindaco di Tortoreto, affida a terzi il compito di gestione e non più al politico che non è un tecnico e che , soprattutto, rimette piena fiducia negli esecutori dipendenti dell’Ente dando loro pieno mandato, remunerandoli per questa responsabilità. Il Pd chiede le dimissioni senza nemmeno conoscere i contorni della vicenda, le reali responsabilità e la loro collocazione temporale. Il dirigente della ragioneria era un responsabile nominato dal sindaco il quale gli aveva dato piena fiducia operativa. Il Pd getta discredito, fa falsa informazione fuorviando l’opinione pubblica e fa sciacallaggio su una vicenda delicata che ci vede tutti , indistintamente, turbati e disorientati ma fiduciosi nell’operato della magistratura”.