Entro il 2017, salvo possibili “residui di lavoro” nei primi mesi del 2018, trentadue comuni teramani avranno la connessione ultra-broadband con velocità comprese da un minimo di 30 Mbit/s ad un massimo di 100 Mbit/s. A questi trentadue si devono aggiungere i sette della costa e il Capoluogo sui quali la TIM sta già lavorando da mesi e dove in alcuni casi ha già attivato il nuovo servizio.
L’invito a procedere con accordi simili è stato indirizzato ai Comuni dal presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino: “Perché i cittadini e soprattutto le imprese attendono da tempo questa innovazione tecnologica, un salto di qualità sostanzioso per il sistema produttivo e il mondo professionale che indicano nella banda ultralarga una delle leve fondamentali dello sviluppo economico”.
Un programma, quello della Tim, che, come illustrato da Francesco Gentile e Marco Pasini rispettivamente responsabile Abruzzo e Molise e responsabile sviluppo di rete Abruzzo e Molise, prevede la sostituzione di tutta la rete primaria fino “agli armadi” e non solo alle centrali: “Tutti gli scavi necessari per la realizzazione dell’opera verranno realizzati con l’impiego di tecniche innovative di scavo e poco invasive garantendo un basso impatto ambientale ed un minore disagio per le amministrazioni e i cittadini”. La fibra verrà posata prevalentemente nei cavidotti presenti di TIM e nelle infrastrutture già esistenti che le amministrazioni locali metteranno a disposizione, quali, ad esempio quelle della pubblica illuminazione. La banda ultralarga ha significative ricadute anche sulle organizzazioni pubbliche per la possibilità di far “viaggiare” in maniera più evoluta e veloce i dati e quindi i servizi digitali, e sui cittadini, che nel loro quotidiano, hanno interazioni sempre più pervasive con “oggetti intelligenti” e con servizi on line, un aspetto sottolineato dal consigliere provinciale delegato all’innovazione, Mirko Rossi.